giovedì 30 settembre 2010

Stazione Centrale Shopping Center

Alla stazione Centrale di Milano si andrà (chi andrà) soprattutto per fare shopping invece di partire con un treno. Grazie ai lavori di ristrutturazione interna, infatti, prima di arrivare a una banchina bisogna percorrere una galleria di una cinquantina di negozi, che presto diventeranno un centinaio.
Ma era proprio necessario aumentare la distanza tra i viaggiatori e i treni trasformando la stazione in un grande centro commerciale? E non si tirino in ballo discorsi sul comfort dei viaggiatori che ne trarrebbe vantaggio, perché per viaggiare bene non occorrono le griffes, bastano servizi efficienti di biglietteria, ristorazione, farmacia, rivendite di giornali e libri, bagni a specchio, treni puliti e puntuali, facile accesso alla metropolitana e ai taxi. La segnaletica poi deve essere chiara e precisa, non come quella che, nella galleria antistante le banchine, manda a destra i viaggiatori in cerca di toilette e, quando i malcapitati raggiungono la destra trovano un altro cartello che li spedisce in senso opposto, a sinistra.
Se invece, soprattutto con l'Expo alle porte, si voleva avvicinare la Centrale di Milano ai terminal ferroviari delle più importanti capitali europee, allora il progetto dell'architetto pesarese Marco Tamino, già autore della riqualificazione della stazione Termini di Roma, doveva essere un altro.

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