venerdì 24 giugno 2016

Gran Bretagna: paese spaccato e fuori dall'Europa

Non ci posso credere: benché a Londra abbia vinto Remain, nel resto del Paese hanno vinto populismo, egoismi e ignoranza. Situazione inedita, può succedere di tutto nel bene e nel male. Che Dio ce la mandi buona.
Giorno triste per le generazioni, come la mia, cresciute col desiderio (poi realizzato), di un'Europa unita e per quelle che avevano trovato l’Europa così com’era fino a ieri.

martedì 21 giugno 2016

Pensierino sui risultati elettorali

Sull'avanzata del Movimento 5Stelle alle elezioni amministrative e sulla sconfitta del Pd e del presidente del Consiglio è già stato detto e scritto tutto.
Resta l'amarezza per l'insuccesso di una politica che avrebbe dovuto imprimere al Paese quella marcia in più necessaria per farlo ripartire; politica che invece, ancora una volta, ha fatto aumentare il debito pubblico; non ha lottato con forza contro le disuguaglianze; non ha prodotto una legge contro la corruzione degna di questo nome; è stata debole con le banche che hanno truffato molti risparmiatori; ha approvato una riforma del lavoro che è piaciuta solo a Confindustria e benedetto i voucher che hanno creato altra precarietà nel lavoro, una politica improntata sul monologo e sull'arroganza del potere anziché sul dialogo. Tutto per fare in fretta. Si sa però che spesso la fretta è nemica della qualità.
Certo, almeno la legge sui diritti civili l'abbiamo avuta, ma non basta questa per trasformare un Paese immobile da molti anni, malato di burocrazia, di corruzione e di tutti quei vizi che hanno allontanato le realtà territoriali dal palazzo in un Paese civile, moderno, proiettato nel futuro.
Renzi ha perso (almeno per quel che si è visto finora) una grande occasione. Così hanno vinto le facce davvero nuove. Che Dio ce la mandi buona.

lunedì 13 giugno 2016

Anna Frank della Shoah batte "Mein Kampf"

Molti milanesi hanno risposto ieri all'appello lanciato da Radio Popolare per una lettura collettiva di pagine del Diario di Anna Frank.
E' stata la risposta più bella e sentita, una grande reazione civica contro il nazifascismo, all'iniziativa del Giornale, quotidiano di Paolo Berlusconi diretto da Alessandro Sallusti, che sabato 11 giugno ha offerto ai suoi lettori il Mein Kampf di Hitler senza alcun commento critico.
I cittadini erano stati invitati, proprio nel giorno in cui ricorreva l'87° anniversario della nascita  di Anna Frank, a trovarsi in piazza San Fedele portando con sé una copia del diario della ragazza deportata dai nazisti e morta ad Auschwitz a 15 anni, per condividere la lettura di alcuni brani. I milanesi hanno risposto da città Medaglia d'oro della Resistenza. Grazie Milano!

domenica 12 giugno 2016

Quel gran pasticcio del Jobs Act

Due notizie sul fronte lavoro.
Nonostante l'opinione contraria del governo e dei giuslavoristi che lo appoggiano, la Cassazione ha stabilito che per i dipendenti pubblici continua a valere l'art. 18 sui licenziamenti fino a quando non verrà dichiarata formalmente la loro esclusione dall'applicazione della legge Fornero e dal Jobs Act.
A Reggio Emilia, il giudice del lavoro ha condannato il ministero della Pubblica Istruzione per "abuso dei contratti a termine" obbligandolo ad assumere un'insegnante precaria da 14 anni, e a risarcirla per le differenze retributive e contributive pregresse.
Per i dipendenti privati assunti col Jobs Act l'art. 18 non vale più e, beffa delle beffe, quando vengono assunti dopo anni di precariato, perdono il diritto a rivendicare dall'azienda che ha abusato del loro contratto quanto è loro dovuto per differenze retributive e contributive pregresse (e non solo, l'azienda disonesta è anche premiata con incentivi fiscali!).
Non faccio dell'art.18 una bandiera a tutti i costi. Dico, e l'ho ripetuto tante volte, che il Jobs Act è una riforma frettolosa che sta producendo nuove assunzioni senza tutele, e danni a chi sperava di veder riconosciuti diritti legittimamente maturati.

Poi non diciamo che Renzi non ci aveva avvisato...

Matteo Renzi continua a lanciare messaggi e messaggini sotto traccia agli italiani: "Se al referendum passa il No mi dimetto", "Se a Roma passa la Raggi addio Olimpiadi".
L'ultimo è di ieri durante il colloquio con Eugenio Scalfari agli incontri di "Repubblica Idee": "Se al referendum vince il No l'Unione europea non ci fila più".
Siamo in politica o all'asilo? I cittadini italiani sono un popolo adulto o dei marmocchi che, se fanno i capricci, non riceveranno più caramelle?

venerdì 10 giugno 2016

Voterò per Sala turandomi il naso

Tra dieci giorni, al ballottaggio, voterò anch'io per Beppe Sala. Ancora una volta voterò poco convinta, ma voterò. Questa sinistra non è più la mia, neppure il PD è più il mio, e non mi importa un accidente del lanciafiamme di Renzi.
Quello che temo è che non so più dove andare e questo sentimento di disorientamento e il senso di destabilizzazione che ne deriva, comune a moltissimi elettori, porterà altra acqua al mulino dell'antipolitica (ma se l'antipolitica diventa l'unico strumento che interpreta le aspettative del Paese perché deve essere così demonizzata? Con Altan dico: "mi stanno venendo pensieri che non condivido").
Che Dio (col quale, tra alterne vicende, ho continuato a mantenere un buon rapporto) ce la mandi buona!

giovedì 9 giugno 2016

Cercate lavoro? Invecchiate in fretta

Nuovo report dell'Istat sull'occupazione: incremento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%, + 75 mila) nel primo trimestre del 2016.
Più lavoro per i giovani? No, l'analisi dell'Istat ha evidenziato che i nuovi posti di lavoro sono stati occupati soprattutto dai 50-64enni. Per i lavoratori 15-34enni e per quelli della fascia d'età 35-49 anni i posti sono invece diminuiti.
Ai disoccupati e ai precari delle due fasce d'età ancora penalizzate non resta che invecchiare presto per poter aspirare a un posto di lavoro! Potenza del Jobs Act!
Chi riempie giornali e tivù  di commenti irrealistici o astratti sulla disoccupazione giovanile, consigli accademici alla "generazione perduta" e ha le ricette pronte per i giovani (tutti start-upper!), non ha avuto, e non ha, un figlio o un nipote disoccupato o precario.
E' sempre l'Italia delle diseguaglianze, sprofondata nelle diseguaglianze dalle riforme del lavoro che si sono succedute: per opera della sinistra (Treu), della destra (Maroni-Biagi) e ancora della sinistra (?) di Renzi.

sabato 4 giugno 2016

Politici e statisti

Domani si vota. Sono elezioni amministrative, ma hanno certamente anche un valore politico. E allora mi viene in mente la frase di un grande italiano, Alcide De Gasperi: "Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione".
Negli ultimi vent'anni abbiamo avuto, e abbiamo tuttora, tanti politici e nessun statista. Questo il male del nostro Paese, che da allora sacrifica i suoi giovani.