sabato 29 agosto 2015

Dramma migranti: l'Onu è meno di un condominio

Ban-Ki moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha detto che per l'emergenza migranti in Europa "bisogna fare molto di più". Parole sante, parole tardive. E infatti che fa il segretario generale? Mette il drammatico problema all'ordine del giorno della prossima Assemblea generale dell'Onu (30 settembre!!!) quando a New York saranno presenti i rappresentanti di tutti i Paesi membri.
Va bene sapersi accontentare, ma qui è in gioco la vita di qualche milione di persone. Un po' più di celerità no? Quante altre decine, centinaia di migliaia di persone moriranno nel frattempo?
Quando in un condominio si presenta un problema importante e urgente l'amministratore convoca un'assemblea straordinaria. L'Onu è forse meno importante di un condominio? La vita di una moltitudine di persone meno importante di un'infiltrazione d'acqua dal tetto?

venerdì 28 agosto 2015

Basta con l'Olocausto dei migranti

Nelle acque del Mediterraneo e lungo i confini dell'Europa dell'Est, dei Balcani e della Turchia si sta consumando un nuovo Olocausto. Sono i migranti che fuggono dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla fame, dal terrorismo, da violenze e sopraffazioni d'ogni genere, e che finiscono in gran parte in fondo al mare, asfissiati nei cassoni dei camion, stremati fino alla morte lungo i percorsi segnati da muri di filo spinato o da binari ferroviari sui quali non transita mai il treno della salvezza.
Era proprio necessario che così tanti esseri umani morissero perché l'Europa (leggi Angela Merkel) si svegliasse da un lungo torpore e decidesse che è arrivata l'ora di muoversi, di agire su tutti questi fronti? E quanti ancora moriranno prima che nuovi provvedimenti diventino operativi?
Penso da sempre che ciascuno di noi, io per prima, non abbiamo alcun merito per essere nati in un Paese libero, con tanti difetti ma libero. E i migranti che ci chiedono aiuto non hanno alcun demerito per essere nati in Paesi in guerra o nella miseria.
Solo la cultura e l'amore per il prossimo possono evitare nuove tragedie, nuove Shoah, e per raggiungere questo obiettivo occorre la mediazione di una politica che non chiuda gli occhi.

Roma città ferita, il sindaco è assente

Roma messa sotto la tutela del super prefetto Franco Gabrielli a pochi mesi dal Giubileo che porterà nella capitale milioni di fedeli. Il sindaco Ignazio Marino, in vacanza ai Caraibi, continua a fare immersioni in quel mare limpido prevedendo, al ritorno, di doversi immergere nella melma fangosa degli scandali che hanno travolto la capitale e delle polemiche per la sua assenza.
Le opposizioni ne chiedono con forza le dimissioni per andare subito a nuove elezioni. Sul suo predecessore, Gianni Alemanno, indagato per associazione mafiosa e rinviato a giudizio per finanziamento illecito, le opposizioni tacciono.
Il professor Marino, grande chirurgo dei trapianti ampiamente votato dai romani come sindaco due anni fa, ha avuto il merito d'aver scoperchiato la rete di connivenze criminali, ma politicamente si è dimostrato incapace di amministrare una città complessa come Roma.
Al di là delle sue responsabilità vere e/o strumentali, credo che Marino avrebbe fatto meglio a tornare dalle vacanze. Se la città brucia il primo cittadino deve essere in prima linea nel tentativo di spegnere l'incendio. Non serve sapere che durante la sua assenza lui era pienamente rappresentato dal vicesindaco Marco Causi. Restando in vacanza, Marino è diventato un bersaglio troppo facile per il tiro al piccione delle opposizioni. Anche volendo evitare un commento moralistico, fare la morale a Marino è diventato un gioco da ragazzi per chi da tempo aspetta di impallinarlo ben bene.
La politica, ma prima ancora l'etica e il senso civico di ognuno, ci impongono i doveri prima dei diritti. E questo vale per tutti, ma per un sindaco di più.

giovedì 27 agosto 2015

Grazie a Mattia Fantinati per lo schiaffo a CL

Non ho votato per il Movimento 5 Stelle e non ne condivido certi atteggiamenti non democratici, ma condivido in pieno l'intervento di ieri del suo deputato Mattia Fantinati al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. "CL è la più potente lobby italiana, ha trasformato l'esperienza spirituale e morale in un paravento di interessi finalizzati sempre e comunque a denaro e potere...... Avete generato un potere politico capace di influenzare sanità, scuole private cattoliche, università, appalti, sempre dalla parte dei potenti, sempre dalla parte di chi comanda e sempre in nome di Dio, e il Vangelo di Luca dice che non potete servire Dio e il denaro", ha denunciato con veemenza dal palco il deputato del Movimento 5Stelle. "La politica deve essere laica.... Non esiste una politica cristiana, esiste il cristiano che fa politica".
Ci voleva qualcuno al di fuori dei salotti della politica per parlare così schiettamente e duramente a quella platea da sempre più avvezza a interventi sul velluto. Mi auguro che i moltissimi militanti e simpatizzanti di CL riflettano su quelle parole dure ma sincere. Parole che valgono comunque ogni volta che interessi personali prevalgono sul bene comune.

venerdì 14 agosto 2015

Adesso la Lorenzin si preoccupa....

Al ministro per la Salute Beatrice Lorenzin che, preoccupata per il welfare delle famiglie e il calo della natalità, su "Repubblica" di oggi sottolinea che tra 20 anni ci sarà un numero drammaticamente basso di giovani che lavorano e pagano i contributi, vorrei chiedere se, quando il governo Berlusconi e il Parlamento che lo sosteneva hanno creato la precarietà del lavoro con la legge Biagi/Maroni pensavano di fare la cosa giusta per i giovani.
Gradirei una risposta, ma so che non l'avró.

lunedì 10 agosto 2015

Una strage silenziosa nei campi del Sud

Nei campi di pomodori e nelle vigne della Puglia sotto il sole, e che sole!, di questa estate insopportabilmente torrida negli ultimi giorni hanno trovato la morte tre braccianti: un sudanese, un'italiana e un tunisino. Si chiamavano Abdullah Mohammed (47 anni), Paola (49 anni) e Zaccaria (52 anni).
Salvo qualche breve articolo in cronaca la notizia di queste morti non ha destato particolare sdegno essendo giornali e tv già pieni purtroppo della strage continua di migranti morti annegati nel Mediterraneo.
Leggiamo le notizie dei naufragi e vediamo le scene tragiche che li rappresentano mentre sfogliamo distrattamente un giornale o guardiamo un tg facendo colazione.
Lo sdegno da troppo tempo, purtroppo, ha lasciato il posto all'indifferenza, magari un'indifferenza toccata da qualche sussulto di solidarietà ma alla fine... "E' uno scandalo,
che cosa ci possiamo fare noi? E' un problema europeo"... Domande e risposte auto-assolutorie che trovano spazio nel vuoto di una normativa comunitaria che sia davvero efficace, emergenza a parte.
E ancora ci autoassolviamo quando le vittime sono pochi lavoratori in nero che muoiono nelle piantagioni del Sud a causa dello sfruttamento disumano cui sono sottoposti per pochi euro al giorno. Colpa dei "caporali", colpa di agricoltori senza scrupoli eccetera. Tutto vero. Ma in questi casi sarebbe meno complicato intervenire davvero in modo concreto e non solo in emergenza. Gli strumenti ci sono. Ci sarebbero.
Dov'è il Jobs Act? Dove sono i controlli degli ispettori del lavoro sulla regolarità dei contratti e sulla sicurezza sul lavoro? Dove il sindacato?
Ma prima ancora ci vorrebbe qualche provvedimento molto duro contro il caporalato, piaga mai estirpata del Sud.