giovedì 13 marzo 2014

"Job Acts" e stop al lavoro precario. Chi l'ha visto?

Il tanto atteso Job Acts avrebbe dovuto contenere, secondo certe dichiarazioni di Renzi, anche provvedimenti contro il dualismo nel mercato del lavoro tra dipendenti (protetti) e precari ("sfigati", "bamboccioni", "choosy" e via straparlando) con l'introduzione del cosiddetto contratto unico a garanzie crescenti. Chi l'ha visto?
Nella manovra annunciata ieri, per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro ci sono solo nuove regole per l'apprendistato e per i contratti a termine (a esclusivo vantaggio delle aziende), non si accenna minimamente a questa misura rimandata invece a una legge delega.
Il nuovo codice del lavoro insomma è lontano. Quel che è certo ora è che il dualismo nel mercato del lavoro, alimentato da una inutile giungla di contratti atipici, resta, così come l'hanno istituito la legge Biagi/Maroni e la successiva Fornero, col silenzio-assenso del sindacato impegnato solo sul fronte lavoratori dipendenti e pensionati.
In questo Paese permane la regola del "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto". I precari della "generazione perduta" (nati tra la fine degli anni '70 e i primi '80) non sono più giovani, non rientrano neppure nella categoria degli under 29 della Garanzia Giovani, sono rappresentati da nessuno e, anche se hanno un contratto (spesso illegale), restano semplicemente FUORI.

1 commento:

Unknown ha detto...

Concordo pienamente, aggiungerei che tra i precari della 'generazione perduta' ci sono molti nati nella prima metà degli anni '70. Ricordo che ero ancora all'università e sui quotidiani giravano le vignette con un caldarrostaio e il cliente che diceva "dottore, mi dà 5.000 lire di castagne?"

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