lunedì 10 marzo 2014

Lavoro: due casi di miopia "bipartisan"

Recentemente a Otto e mezzo l'ex ministro Mara Carfagna ha rivendicato tra le buone riforme fatte dai governi Berlusconi anche la legge Biagi perché avrebbe creato una moltitudine di posti di lavoro.
Io la penso in un altro modo, e cioè la legge Biagi (che sarebbe più corretto chiamare anche col nome del ministro del Lavoro che l'ha voluta, Roberto Maroni) è responsabile della crescita vorticosa e voluminosa della precarietà nel lavoro.
Un paio di giorni fa Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, riferendosi al Jobs Act di Matteo Renzi, ha affermato in un'intervista a Rainews che il lavoro non si crea "con uno schema di ragionamento che si ferma alle regole e non guarda invece a come creare uguaglianza e posti di lavoro".
Vero, signora Camusso; premesso però che del contenuto della nuova riforma del lavoro ancora si sa nulla, perché mai non si dovrebbero introdurre nuove regole quando quelle vigenti sono sbagliate (legge Biagi/Maroni) avendo creato e continuando a creare precarietà? Perché il sindacato continua a occuparsi solo di lavoratori dipendenti e di pensionati?

Nessun commento:

Posta un commento