
Colpa della crisi finanziaria e dei "mercati"? Colpa della negazione della crisi, di cui Berlusconi ha fatto in questi anni la sua parola d'ordine ("La crisi è psicologica. Consumate, consumate...."), e dei comportamenti che ne sono conseguiti, primi fra tutti quelli della classe dirigente che, invece di occuparsi dell'ingente debito pubblico, del rosso di bilancio e dei gravissimi problemi di crescita e di occupazione del Paese, ha speso più di tre anni di legislatura nei goffi tentativi di salvare il premier dal giudizio dei Tribunali.
L'impudenza di questo governo è andata oltre ogni limite di ragionevolezza. E di irragionevolezza.
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