domenica 28 aprile 2013

Governo Letta per forza e per amore

Mi è venuto il magone. Come quando ti ritrovi impotente davanti a ingiustizie, disuguaglianze, violenze e vorresti rovesciare il mondo ma poi ti accorgi che tanto non ce la fai. Guardo la foto-ricordo dei ministri del governo di Enrico Letta e penso che la sinistra per palese incapacità ha perso l'occasione per dare finalmente al Paese un governo anche attento ai problemi sociali.
Ho apprezzato la presenza di alcune sorprese eccellenti tra le new entries; cito soprattutto tre donne: Maria Chiara Carrozza, rettore della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, fisico e bioingegnere con un curriculum prestigiosissimo - in alto - al ministero dell'Istruzione, università e ricerca; Cécile Kyenge, medico oculista, esperta di cooperazione internazionale e immigrazione - sopra - al ministero dell'Integrazione; Josefa Idem, pluricampionessa olimpica impegnata nel sociale - in basso - alle Pari opportunità, politiche giovanili e sport. Tuttavia il magone, la delusione e l'amarezza sono grandi. Anche se mi rendo conto che bisogna dare spazio a una speranza che deve nascere per forza e per amore del nostro Paese.


Certo, per uscire dalla paralisi del Paese ormai non restava che quest'ultima, fragile occasione. Il cerino è bruciato tra le dita di Bersani, vittima ma anche responsabile. Ora Berlusconi, ancora votato da milioni di italiani nonostante il disastro provocato dai suoi governi, gli scandali, i capi d'accusa, comanda il gioco e in qualsiasi momento può staccare la spina al nuovo governo. Sembra un paradosso, ma ci si deve augurare che questo non avvenga, che la strana coppia Pd-Pdl conviva e riesca a lavorare per il bene del Paese, che Enrico Letta riesca quindi nel suo difficilissimo compito. A parte il mio magone.

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