giovedì 24 gennaio 2013

Camusso: la Cgil ha sbagliato con i precari

Autocritica di Susanna Camusso sui lavoratori precari in un'intervista a Il Foglio di ieri. Alla domanda se il sindacato senta qualche responsabilità per la forte diminuzione dei salari dei lavoratori e il clamoroso aumento della disoccupazione giovanile, il segretario nazionale della Cgil ha risposto: "Forse qualcosa da rimproverarci ce l'abbiamo e io credo che, in questo senso, l'errore più grave commesso in questi anni dalla Cgil sia stato quello di aver sottovalutato il fenomeno del precariato. Mi spiego. Per anni la Cgil ha visto il mondo dei precari come un universo numericamente ridotto, contenuto: senza capire invece che quel mondo ormai era entrato, purtroppo, a far parte del tessuto sociale. La legge 30, quella sul lavoro, per capirci, è una legge che noi non abbiamo mai condiviso; ma una volta che quella legge è stata approvata noi avremmo dovuto preoccuparci di come rappresentare i diritti dei nuovi lavoratori e non soltanto combattere quel principio. Non l'abbiamo fatto".
Bene segretario Camusso. E adesso?
A parte qualche obiezione del tipo che tutti i lavoratori vanno tutelati, anche se sono una minoranza (se no perché adesso tanta attenzione, per esempio, per gli "esodati" che, per quanti siano -non si sa ancora ufficialmente- non sono certo numerosi come i 3,5/4 milioni di precari), che cosa intende fare adesso il sindacato per ristabilire le regole, perché non ci siano lavoratori così palesemente discriminati, perché vengano riconosciuti i loro diritti di oggi ma anche quelli pregressi (anzianità aziendale maturata in caso di lavoro continuo e così via)?

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