lunedì 31 ottobre 2011

Messaggio per Sacconi: la precarietà è violenza

Ancora il ministro Sacconi. Ancora lui. Con una mano lancia il sasso dell'allarme terrorismo, tanto per cercare di vanificare sul nascere le imminenti proteste organizzate da sindacati e lavoratori contro i licenziamenti "per ragioni economiche" promessi all'Europa. Nell'altra ha ben saldo nella mano il progetto di togliere altri diritti ai lavoratori, che sarebbero trooooooppo garantiti (vedi quelli della Fincantieri e delle molte altre aziende che scaricano su chi lavora la crisi del mercato e non si curano dell'incapacità dei loro dirigenti superpagati). Dice che con i licenziamenti si rilancia l'occupazione......
Poi annuncia l'interesse del governo per la proposta di legge (non perfetta ma perfettibile o, comunque, qualcosa meglio della precarietà selvaggia), sulla flexsecurity presentata due anni fa, ripeto due anni fa, dal giuslavorista e senatore Pd, Pietro Ichino. Dov'era il governo due anni fa? Che cosa faceva il Parlamento a maggioranza centro-destra due anni fa? In quali altre faccende private del premier erano tutti affaccendati?
Sacconi non conosce vergogna. Vuole denunciare il pericolo violenza e fa finta di non vedere che la precarietà è violenza, una violenza dalla quale le vittime non possono difendersi.
Sacconi viene dal socialismo riformista. Dio ci guardi da questi ex socialisti convertiti (venduti?) al potere del libero mercato senza regole.

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