sabato 1 ottobre 2011

L'antipolitica non è Della Valle

Chi ha paura di Diego Della Valle? Istintivamente credo che l'imprenditore marchigiano abbia voluto dire proprio quel che ha detto quando, nella lettera pubblicata oggi a tutta pagina su alcuni quotidiani, chiede tout court alla cattiva politica di andarsene per far posto alla buona politica. Non c'è da scandalizzarsi, Della Valle dice quel che pensa la maggior parte degli italiani.
Giusto però anche il richiamo del presidente Napolitano a guardarsi dall'antipolitica perché diciassette anni fa l'antipolitica ha generato proprio Berlusconi e i suoi governi, che da allora si sono presi cura degli interessi personali del cavaliere anziché di quelli del Paese.
Proprio per aver negato la crisi fino a quando, dopo aver sparso falso ottimismo, il rischio di bancarotta si è manifestato in tutta la sua gravità, il governo Berlusconi si è dimostrato assolutamente incapace di governare.
Più che la lettera di Della Valle avrebbe dovuto far male al premier e ai suoi collaboratori la lettera della Bce; quella sì ha rappresentato qualcosa di cui il governo avrebbe dovuto dolersi, oltre che vergognarsi. Vista l'incapacità e l'incompetenza dimostrate dal governo, la Banca centrale europea ha sentito infatti la necessità di dettarne l'agenda. Una ferita sì, ma necessaria per porre un argine all'incapacità conclamata di Berlusconi and company.

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