mercoledì 19 ottobre 2011

Quel che Pisapia può fare per i precari

Oggi ho scritto questa lettera a Giuliano Pisapia, sindaco di Milano.
Caro sindaco Giuliano, apprezzo quel che il comune di Milano ha deliberato in materia di agevolazioni Atm.
Credo tuttavia che Milano abbia perso una buona occasione (spero che si possa rimediare) per dare un esempio di civiltà e di giustizia sociale. Mi spiego meglio.
Ho letto nel sito dell'Atm che aziende, università, ospedali, ministeri, banche, assicurazioni, enti pubblici possono acquistare abbonamenti annuali per i propri dipendenti a condizioni particolarmente favorevoli.
Perché a queste agevolazioni non sono ammessi, a maggior ragione, i precari? Precari che, nella quasi totalità dei casi, sono vittime di abusi contrattuali e non godono di tutele sindacali. Precari che svolgono lo stesso lavoro dei dipendenti senza avere alcun riconoscimento o garanzia (niente Tfr, pensione chissà, indennità di malattia solo in caso di ricovero e, per le donne, maternità uguale licenziamento).
Sarebbe anche il momento di far seguire a inascoltati richiami di alcune istituzioni e a generiche parole di solidarietà per i precari giovani e meno giovani, un'azione concreta.
Milano è stata sempre il maggior centro produttivo del Paese. Se il comune di Milano, per esempio, cominciasse con l'estendere le agevolazioni tariffarie Atm per lavoratori dipendenti anche ai precari, sarebbe un primo, importantissimo segnale e riconoscimento per tutti quei cittadini che, allo stato attuale, non hanno diritto al futuro. E magari quest'iniziativa potrebbe fare da apripista per altri provvedimenti concreti che riequilibrino almeno un po' certe profonde disuguaglianze sociali che tolgono dignità alla persona e al lavoro.
Grazie per l'attenzione. Con i migliori auguri di buon lavoro.
Valentina Strada, Milano.

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