Il ministro Sacconi, sempre più impegnato a smantellare i diritti dei lavoratori, non perde occasione di attribuirsene anche subdolamente il merito (dal mio punto di vista, il demerito), e di vantarsi di ciò di cui si dovrebbe vergognare.
Sacconi mi ricorda un suo collega ministro della Prima Repubblica, Mario Tanassi (socialdemocratico, coinvolto in alcuni scandali tra cui quello della Lockheed), bersaglio del sarcasmo molto pungente di Mario Melloni, detto Fortebraccio, mitico corsivista de l'Unità negli anni dal 1967 al 1982, che di lui scrisse, tra l'altro: "E' arrivata un'auto blu. Non è sceso nessuno. Era Tanassi". Oppure, Tanassi, "l'uomo dalla fronte inutilmente ampia". Come Sacconi.
Nessun commento:
Posta un commento