giovedì 27 ottobre 2011

Scarsa produttività: licenziamo subito Berlusconi!

Il fondatore del partito-azienda, premier del governo-azienda e del Paese-azienda deve essere assolutamente licenziato per scarsa produttività. In oltre tre anni di governo in cui si è dedicato esclusivamente alle intercettazioni, alle nipoti di Mubarak, al bunga bunga, al lodo Schifani, al lodo Alfano, alla prescrizione breve, al processo breve, al legittimo impedimento eccetera, il premier Berlusconi si è distinto per l'assoluta incapacità di governare, quindi di produrre quei beni (buona politica, buona amministrazione, occupazione, lotta all'evasione fiscale, alla mafia, alla corruzione, ai costi dei politici) di cui l'Italia ha bisogno per rilanciare la crescita. Un Paese che non cresce è un Paese nano, come è nana la statura politica di chi vorrebbe governarlo ma non ci riesce: se politicamente è nano, politicamente non ci arriva.
Utilizzando criteri aziendali, a maggior ragione ispirati al provvedimento sui licenziamenti facili promesso da Berlusconi all'Europa, il cavaliere dovrebbe essere licenziato in tronco, senza neppure il preavviso.
L'inettitudine e l'incapacità di Berlusconi a governare ha fatto sì che l'Europa il 24 ottobre perdesse la pazienza e gli imponesse, dopo il primo richiamo della Bce del 5 agosto scorso, di fare le indispensabili riforme strutturali (pensioni, mercato del lavoro - inteso anche come lotta alla precarietà -, giustizia, privatizzazioni) nel giro di 72 ore!
Il nostro, si sa, non ci è arrivato fino ad adesso; era impossibile pensare che di colpo diventasse il Superman di Palazzo Chigi (pardon, di Palazzo Grazioli, Arcore e Villa Certosa), così dopo aver detto che si sarebbe inventato qualcosa si è inventato la lettera d'intenti (parole, parole, parole) in cui ha scaricato sui lavoratori e le loro famiglie il maggior peso della crisi.
E' ora di finirla che a pagare per i problemi delle aziende siano sempre i lavoratori. Non sarebbe ora di licenziare qualche amministratore delegato? In primis l'amministratore delegato dell'Italia.

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