Utilizzando criteri aziendali, a maggior ragione ispirati al provvedimento sui licenziamenti facili promesso da Berlusconi all'Europa, il cavaliere dovrebbe essere licenziato in tronco, senza neppure il preavviso.
L'inettitudine e l'incapacità di Berlusconi a governare ha fatto sì che l'Europa il 24 ottobre perdesse la pazienza e gli imponesse, dopo il primo richiamo della Bce del 5 agosto scorso, di fare le indispensabili riforme strutturali (pensioni, mercato del lavoro - inteso anche come lotta alla precarietà -, giustizia, privatizzazioni) nel giro di 72 ore!
Il nostro, si sa, non ci è arrivato fino ad adesso; era impossibile pensare che di colpo diventasse il Superman di Palazzo Chigi (pardon, di Palazzo Grazioli, Arcore e Villa Certosa), così dopo aver detto che si sarebbe inventato qualcosa si è inventato la lettera d'intenti (parole, parole, parole) in cui ha scaricato sui lavoratori e le loro famiglie il maggior peso della crisi.
E' ora di finirla che a pagare per i problemi delle aziende siano sempre i lavoratori. Non sarebbe ora di licenziare qualche amministratore delegato? In primis l'amministratore delegato dell'Italia.
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