giovedì 13 gennaio 2011

Legittimo impedimento: una vittoria di Pirro

La parziale bocciatura delle legge sul legittimo impedimento da parte della Corte Costituzionale, se è vera (per ora si tratta di un'anticipazione dell'Ansa), per chi vorrebbe che la legge uguale per tutti valesse anche per Berlusconi, di primo acchito ha più l'aria di una vittoria di Pirro. In sostanza, la Consulta con la sua decisione demanda alla magistratura di valutare le ragioni che impedirebbero la presenza del premier in aula, anzi in questo spirito auspica addirittura una maggiore e leale collaborazione tra magistratura e governo (!).
Nel pieno rispetto della suprema corte, mi chiedo però dove vivano questi giudici. Quali altri insulti ai magistrati si vuole che Berlusconi pronunci per convincersi che non esistono premesse per questa collaborazione?
Comunque il collegio di difesa del premier (pagato dai cittadini, essendo stati tutti questi avvocati preventivamente eletti in Parlamento - anche questa è cosa assai "strana") è certamente già al lavoro per studiare nuove scappatoie per sottrarre il premier alle aule dei tribunali. Certamente il premier viaggerà di più. E poi, dietro l'angolo, si sono anche le prescrizioni....

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