giovedì 12 novembre 2009

Una "nursery" per baby Gelmini

Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, ha annunciato di aspettare un bambino. Una bellissima notizia. E subito dopo ha aggiunto: "Quanto mi fermerò? Io non starò a casa neppure un giorno". Peccato, signora mia. Non sa che cosa perde. E che cosa fa perdere a suo figlio. Del resto, in natura è così (vedi mammiferi), e poi non è per sfizio che gli esperti in psicologia infantile da sempre sostengono che la cura e la vicinanza, anche fisica, della madre nei primi mesi di vita sono molto importanti per il bambino. Non si dice che lei debba stare lontana dal ministero per i canonici tre-quattro mesi dopo il parto come una qualunque lavoratrice, ma nemmeno tutto questo zelo....
E, a proposito delle madri che lavorano, dice ancora il ministro superwoman: "Ci sono milioni di mamme che riescono a lavorare e a far bene le due cose a prezzo di qualche sacrificio e di qualche fatica", aggiungendo però che avrà bisogno di una nursery al ministero (come già fu fatto per Irene Pivetti e Stefania Prestigiacomo).
Certamente, signora ministro, e lo dico senza ironia: gli impegni del suo ruolo richiedono una nursery per lei e il suo bambino, nell'interesse della sua famiglia e dei cittadini (che ne pagano anche il costo). Felicitazioni e auguri. Ma vogliamo alleviare finalmente un po' anche il doppio lavoro delle altre madri? A quando, per tutte loro, delle comode nursery aziendali, vicine a casa o al luogo di lavoro?

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