sabato 13 marzo 2010

Possiamo farcela!

Sono appena tornata dalla manifestazione di Milano. "Sì alle regole. No ai trucchi" era lo slogan di questo grande raduno di cittadini stremati da anni di berlusconismo che hanno precipitato il Paese in un nuovo Medioevo, quasi vent'anni di oscurantismo che hanno schiacciato la Repubblica, fondata sul lavoro e sulla Costituzione, sotto il dominio della tv, della politica-spettacolo, della corruzione e del malaffare.
A Milano, largo Cairoli (nella foto) era affollatissimo; a Roma, piazza del Popolo, 200 mila persone secondo gli organizzatori. Partiti del centrosinistra e "popolo viola" insieme.
Mi emoziona sempre partecipare a una manifestazione anche quando mi sento come Davide contro Golia. Ma stavolta sono venuta a casa con la sensazione bellissima che stiamo costruendo le premesse per riuscire finalmente a mandare Berlusconi a casa. Ce la possiamo fare. Io ci credo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E'stata una manifestazione bellissima! Finalmente un po' di unità a sinistra, quella che non si vedeva da almeno due anni a questa parte. Mi sono piaciuti tutti gli interventi dal palco milanese come da quello romano. Due, però, mi hanno emozionato in modo particolare: quello della ragazza del liceo di Rho (una vera forza della natura e in futuro, speriamo, anche della politica!), e quello di Vendola (molto appassionato, molto convincente). E, infine, mi ha fatto "tenerezza" (passatemi il termine) anche quello del buon Bersani. Insomma: speriamo, speriamo, speriamo!

Anonimo ha detto...

Sono ancora "l'anonimo" di prima. Scusa Vale, in realtà sono Giò... Ma forse l'avevi capito.

annamaria ha detto...

Non sono altrettanto ottimista. Purtroppo a fronte di poche persone impegnate civilmente, sta una moltitudine di Italiani che si lasciano trascinare da facili lusinghe, che non leggono, che si limitano a guardare i Telegiornali senza intervenire criticamente su ciò che sentono e vedono,che seguono le trasmissioni più becere e volgari. Mancano l'impegno sociale e civile che sono dati soprattutto dalla cultura e dalla serietà di pensiero

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