mercoledì 7 ottobre 2009

In caso di stupro: minimizzare

Due casi di stupro, la stessa tendenza: minimizzare. Prima, la raccolta di firme di solidarietà con Roman Polanski, agli arresti in Svizzera per lo stupro di una ragazzina molti anni fa. Poi, le pene piuttosto miti (11 anni e quattro mesi; sei anni) per i due autori dello stupro di una quattordicenne a Roma (la pena di uno dei due comprendeva anche la condanna a quattro anni per una precedente violenza sessuale).
Non si vuole entrare nel merito dell'applicazione della legge, che ha determinato questa sentenza. Per fortuna che lo stupro è ormai considerato (legge n. 66, del 1996) un delitto contro la persona e non più contro la morale.

3 commenti:

giovanni ha detto...

che vuoi dire?
forse basterebbe tornare alla "legge del taglione" di tanti anni fa.
ma oggi si va sempre più in giù!

valentina strada ha detto...

Voglio dire che le pene devono essere più pesanti, e soprattutto devono essere sempre applicate. Purtroppo, la certezza della pena, in questo Paese è un principio sempre più labile.

Fausto Soregaroli ha detto...

...e più labile è diventato il rispetto della donna, soprattutto il rispetto che ogni donna dovrebbe avere per sè. Se una donna ha più rispetto per sè più è difficile che anche il maschilismo si possa permettere di... qualsiasi cosa. In Italia non esiste la cultura della denuncia e del ritrovarsi in piazza... Guardiamo ai Paesi del Nord Europa e impariamo il rispetto reciproco.

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