lunedì 21 novembre 2011

Monti: un "liberal" che guarda anche al sociale

Dopo i festeggiamenti per l'uscita di Berlusconi siamo tornati con i piedi per terra. Mario Monti, nuovo presidente del Consiglio, non è certo uomo di sinistra. Il suo governo è al lavoro per salvare il Paese dal fallimento coniugando, possibilmente, riforme liberali ed esigenze sociali. "Abbiamo da affrontare una crisi, abbiamo da affrontare delle trasformazioni strutturali, ma è nostro dovere cercare di evitare le angosce che accompagnano questi processi", aveva detto Monti nel presentare il suo programma in Senato.
Questo riferimento alle angosce che accompagnano i momenti di trasformazione tuttavia mi ha fatto ben sperare. Vuol dire che il nuovo premier ha ben presente la condizione di una gran parte del Paese reale, totalmente sconosciuta invece al governo Berlusconi.
Ora aspettiamo di conoscere le decisioni che verranno prese. Spero di non sentire né tra poco né mai l'espressione "macelleria sociale" e che l'applicazione del principio di equità, più volte richiamato da Monti, "Darà di più chi ha dato meno", basti per rasserenare e far ripartire il nostro Paese.

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