domenica 20 marzo 2011

Prima delle bombe, era meglio "disturbare"

La guerra di molti Paesi contro la Libia, per proteggere i cittadini libici dai massacri del tiranno Gheddafi, forse si poteva evitare. Non sono una esperta di politica estera né, tanto meno, di strategie militari; però penso che, prima della risoluzione 1973 dell'Onu sulla No-fly zone la diplomazia avrebbe dovuto lavorare di più e di meglio.
Non era l'Italia grande amica della Libia? Chi aveva ricevuto col baciamano e con tutti gli onori il dittatore? Berlusconi e Gheddafi non avevano condiviso affari, merende e bunga bunga?
Allo scoppio della rivolta, riferendosi a Gheddafi, Berlusconi aveva detto: "Non voglio disturbarlo". Invece doveva disturbarlo, eccome. Da amico (come entrambi si definivano l'uno dell'altro) ad amico. Per trattare, mediare, esercitare tutte le pressioni possibili per evitare che una feroce repressione si abbattesse sui civili.
Convertire un tiranno per cercare di indurlo alla ragione è sì un'azione disperata, ma prima di scatenare una guerra è una strada che si ha il dovere di percorrere, anche a rischio di "disturbare". Invece Gheddafi è stato subito isolato nella sua insensata follia.

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