giovedì 9 gennaio 2014

"Jobs Act": un suggerimento

Dopo due riforme del lavoro non solo inutili ma dannose (Biagi, Fornero), il Jobs Act di Matteo Renzi (di cui ieri sera sono state comunicate le linee guida) sembra andare finalmente nella direzione giusta, di sicuro per quanto riguarda la giungla contrattuale che affligge milioni di lavoratori, che non possono dirsi disoccupati, ma che certamente non sono occupati a tutti gli effetti, con le stesse tutele e garanzie degli altri (capito Gasparri? Che martedì sera a Ballarò sosteneva che la legge Biagi aveva aumentato l'occupazione? Certo, somaro Gasparri, è cresciuta l'occupazione precaria, con buona pace dei diritti garantiti ai lavoratori dalla Costituzione). Su questo aspetto voglio fare un'osservazione.
L'abuso che l'attuale legislazione consente con l'applicazione fraudolenta da parte di certe aziende di oltre 40 contratti atipici (i più gettonati e convenienti per le imprese sono il contratto a progetto e quello a partita Iva) dovrebbe finire con l'introduzione di un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti e la drastica riduzione delle tipologie contrattuali.
Già, ma come la mettiamo con quelli della "generazione perduta"? Gente che lavora sotto ricatto e ininterrottamente da anni, magari nella stessa azienda, con questi contratti illegali? Lavoratori che hanno 35/40 anni...... Vogliamo dargli il contratto di inserimento e farli ripartire da zero..... a quarant'anni? Giustizia vorrebbe che, nei casi conclamati, fosse loro riconosciuto il periodo pregresso in cui hanno lavorato fianco a fianco con colleghi di serie A. Altrimenti, nel Paese che ha creato gli "esodati", verrebbe congelata, senza speranza di cambiamento, anche la condizione di questi lavoratori "abusati". E allora la lotta alla precarietà e al dualismo nel mercato del lavoro andrebbe a farsi benedire.

1 commento:

LAURA ha detto...

<Analisi perfetta. Ma perché la legge elettorale non permette le scelte dei cittadini? Ti vedrei bene al Ministero del Lavoro. Del resto potrebbero arrivarci anche quelli che ci sono, basta avere intelligenza e buonsenso e senso civico, materiali che purtroppo scarseggiamo per lasciare il posto all'arrivismo e al clientelismo più sfrenati. E cosi' si fregano i cittadini e soprattutto i disoccupati.

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