mercoledì 29 gennaio 2014

Flop Fornero. Ma cos'è questa crisi....?

Il bilancio del primo anno della riforma del lavoro firmata Fornero (luglio 2012-giugno 2013) è stato negativo. Lo ha detto il monitoraggio sull'applicazione della nuova legge diffuso in questi giorni dal ministero del Lavoro. Più disoccupati, meno contratti a tempo indeterminato, abuso continuo di contratti atipici, scarso successo dell'apprendistato.
La riforma del lavoro, che era nata avendo come idea di base "una prospettiva di crescita", è stata, contrariamente alle attese dei tecnici, un vero flop. Adesso, per giustificarne il fallimento c'è chi sostiene che, certo, la riforma non è stata molto fortunata perché è partita proprio nel bel mezzo di una crisi economica spaventosa.
Scusate, ma non sapevate che c'era la crisi? E da ben quattro anni!
A che cosa servono i prestigiosi uffici studi, gli osservatori economici, le costose società di consulenza e tutti gli altri possibili strumenti di analisi di una situazione socio-economica eccezionale, come quella della crisi che stiamo vivendo dal 2008, se poi si partorisce una riforma che non ne tiene conto e parte da "una prospettiva di crescita" che purtroppo resta prospettiva?
Certo, il lavoro non si crea cambiando le regole e basta, però usando sapientemente la testa e gli strumenti d'analisi i tecnici avrebbero potuto prevedere che le nuove regole, di per sé talune anche buone, sarebbero state inutili perché non accompagnate da decisioni, anche coraggiose, di politica industriale.

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