mercoledì 6 febbraio 2013

Giustizia per chi ha contratti di lavoro truffaldini

In tema di occupazione c'è un nodo che si preferisce far passare sotto silenzio per non ingarbugliare ancora di più una materia così complessa: il problema dei lavoratori con contratti falsi, quindi illegali, anche da molti anni, una condizione che è ben nota alle aziende ma che tocca al lavoratore dimostrare per poter chiedere giustizia. Quale giustizia?
La legge Fornero ha introdotto qualche cambiamento formale, ma la sostanza resta ed è una colossale e reiterata truffa ai danni di chi lavora con contratti atipici (progetto, partita Iva) con continuità, mansioni, prestazioni, orari uguali a quelli dei lavoratori dipendenti.
Un'altra legge fortemente ingiusta, il "Collegato al lavoro" del ministro "socialista" del Lavoro Maurizio Sacconi, e con palesi requisiti di incostituzionalità perché genera inuguaglianza tra lavoratori con gli stessi diritti, impedisce a questi cittadini di impugnare tutti i contratti pregressi fuorché l'ultimo. In questo modo tutti gli anni di lavoro passati non possono essere rivendicati, e costituire anzianità a tutti gli effetti, e al lavoratore resta solo la possibilità di impugnare l'ultimo contratto, magari un contratto di pochi mesi. Ma chi avrà voglia di farlo? Nessuno, perché vorrebbe dire essere licenziati immediatamente. A meno di aver trovato precedentemente un altro posto di lavoro.
Il tema è estremamente impopolare fra le aziende, ma se la legge è uguale per tutti allora a questi lavoratori andrebbe restituito quanto è stato loro sottratto con metodi truffaldini e con continuità.

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