sabato 23 febbraio 2013

Dichiarazione di voto

Vigilia elettorale. Temo Grillo, non i grillini. Temo la violenza, le parole d'ordine, gli slogan sbraitati (chi sarò l'otorinolaringoiatra di Grillo?) dell'antipolitica che si fa politica.
I grillini di oggi per certi versi somigliano ai leghisti dell'89. Non bisogna sottovalutarli, come si fece con la Lega Nord, bisogna ascoltarli. Molti di loro sono più vicini a noi di quanto non si pensi: non praticano la violenza verbale del loro capo ma, salvo qualche esagerazione di colore, dimostrano il buonsenso che vuole prevalere sul disinteresse della pubblica amministrazione per le condizioni dei cittadini. Del resto, quante volte anche noi ci siamo augurati che una politica nuova prendesse il posto della politica inefficiente che ci ha governato negli ultimi anni? Non condividiamo l'azione di Grillo, ma certamente il suo movimento ha dato una certa scossa alla vecchia politica politicante.
Domani voterò per Sel alla Camera, anche se non condivido l'idea del referendum sull'art. 18 e voterò Pd al Senato, anche se finora è stato troppo debole in materia di lavoro (due eccezioni solo apparentemente antitetiche, in realtà nate entrambe dal bisogno di coniugare diritti e mercato). Infine voterò Umberto Ambrosoli alla regione Lombardia (senza alcuna eccezione).

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