domenica 19 agosto 2012

Continua l'inutile duello Fornero-Camusso

Dopo aver firmato la riforma del mercato del lavoro, il ministro Elsa Fornero in un'intervista a La Stampa di oggi lancia la palla alle imprese: "Il governo ha risanato il Paese, ora tocca alle imprese fare gli investimenti necessari per la crescita.....Essenziale è la riforma del mercato del lavoro, a partire dalla necessità di arginare la precarietà".
C'era da aspettarsi una risposta immediata della Confindustria. Invece, su l'Unità si è subito fatta sentire Susanna Camusso, segretario della Cgil: "Il lavoro non c'è. Intervenga lo Stato comprando quote delle aziende in crisi e le ricollochi sul mercato a crisi passata".
A Fornero farei rispettosamente notare che la sua riforma riforma pochissimo e non incide minimamente sulla piaga sociale della precarietà perché le aziende, in mancanza di controlli davvero efficaci, possono trovare facilmente il modo di aggirare una legge che fa acqua da tutte le parti (vedi la voglia di stabilizzazione di circa duemila precari della Rai che verrà quasi certamente elusa con contratti più brevi, o con nessun contratto).
A Camusso replicherei che lo Stato siamo noi cittadini e che l'esorbitante debito pubblico accumulato (circa 2 mila miliardi di euro) non andrebbe incrementato ulteriormente perché poi saremmo sempre e comunque noi cittadini a doverlo pagare. Per le aziende in crisi ci vorrebbero forse nuovi investimenti per una loro riconversione produttiva.
Fornero e Camusso continuano inutilmente a incrociare le armi in un duello ormai stucchevole. La ricetta giusta per la crescita, nonostante molte dichiarazioni d'intenti, non l'ha ancora in tasca nessuno. Mi aspetto però che ciascuna forza politica e sociale faccia lealmente l'interesse del Paese. Lealmente, senza proteggere interessi di parte, per l'interesse di tutti.

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