lunedì 6 dicembre 2010

La Germania va. Noi no: però siamo "creativi"

Tra le rivelazioni pubblicate dal sito Wikileaks ce n'è una che merita di essere ben meditata (soprattutto dal nostro governo) e riguarda Angela Merkel. Il sito, che ha messo in agitazione le diplomazie di mezzo mondo, ha detto che gli Stati Uniti giudicano la cancelliera tedesca "una che evita i rischi e raramente è creativa". E allora?
Due giorni fa la Bundesbank ha reso pubblici alcuni dati interessanti: il Pil tedesco (che nel 2009 era sceso a -4,7%) è aumentato fino ad arrivare a +3,6 (non era mai successo dopo la riunificazione).
La disoccupazione, attualmente al 7,5%, conferma la tendenza a diminuire. Naturalmente i consumi crescono.
Nelle fabbriche automobilistiche (Mercedes, Bmw, Audi) sono aumentati gli straordinari e verranno ridotte le ferie natalizie per far fronte alla domanda di nuove vetture. Volkswagen ha annunciato nuove assunzioni.
Sono dati che si commentano da soli. A solo vent'anni dalla riunificazione tedesca la Merkel sta guidando con fermezza la locomotiva tedesca fuori dalla crisi, sui binari dell'alta velocità. Al traino, i vagoni traballanti dei "creativi" che da un momento all'altro possono deragliare.

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