lunedì 9 agosto 2010

Addio al pretore Canosa

Tre giorni fa, nella sua casa di Ortona, in Abruzzo, è morto Romano Canosa, magistrato, storico, saggista.
L'ho conosciuto negli anni '70, quando era pretore del lavoro presso il Tribunale di Milano ed ero andata a intervistarlo per un servizio su Panorama. Era un uomo dai modi asciutti, molto diretto, colto, che nei suoi giudizi applicava la legge, lo Statuto dei Lavoratori, senza guardare in faccia a nessuno. Ne sanno qualcosa le grandi aziende milanesi di allora (l'Alfa Romeo soprattutto) che il più delle volte, dopo aver pagato laute parcelle ai più agguerriti avvocati del lavoro, dovevano reintegrare nel loro posto dipendenti licenziati ingiustamente.
Certo, senza nulla togliere ai meriti di un uomo e un giudice come Canosa, erano tempi in cui l'industria era quasi tutta nazionale, il sindacato era molto forte, i lavoratori garantiti e Marchionne era ancora un bambino. Sono passati solo quarant'anni e sembrano quattro secoli. Chissà cosa direbbe oggi Canosa.

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