Che il Paese abbia bisogno di una riforma del fisco è fuori dubbio. E' scandaloso, per esempio, che certe rendite finanziarie siano tassate molto meno (12,50%) dei redditi da lavoro (l'aliquota Irpef più bassa è del 23%). Questa proposta di riforma sembra quasi un pretesto per deviare l'attenzione dalla riforma più cara a Berlusconi, quella della giustizia. Che poi una tassazione di questo tipo rappresenti un favore ai cittadini più ricchi (e non occorre essere dei fiscalisti per capirlo) sembra ininfluente.
Non è la prima volta che Berlusconi tenta il coup de théatre prima di una tornata elettorale. Alle ultime politiche promise l'abolizione dell'Ici e, avendo vinto lui, i Comuni ancora piangono. Una promessa pre-elettorale non mantenuta fu invece quella dell'abolizione del bollo auto. Ma questo è un coniglio che il premier potrebbe tirar fuori dal cilindro da un momento all'altro.
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