domenica 12 giugno 2016

Quel gran pasticcio del Jobs Act

Due notizie sul fronte lavoro.
Nonostante l'opinione contraria del governo e dei giuslavoristi che lo appoggiano, la Cassazione ha stabilito che per i dipendenti pubblici continua a valere l'art. 18 sui licenziamenti fino a quando non verrà dichiarata formalmente la loro esclusione dall'applicazione della legge Fornero e dal Jobs Act.
A Reggio Emilia, il giudice del lavoro ha condannato il ministero della Pubblica Istruzione per "abuso dei contratti a termine" obbligandolo ad assumere un'insegnante precaria da 14 anni, e a risarcirla per le differenze retributive e contributive pregresse.
Per i dipendenti privati assunti col Jobs Act l'art. 18 non vale più e, beffa delle beffe, quando vengono assunti dopo anni di precariato, perdono il diritto a rivendicare dall'azienda che ha abusato del loro contratto quanto è loro dovuto per differenze retributive e contributive pregresse (e non solo, l'azienda disonesta è anche premiata con incentivi fiscali!).
Non faccio dell'art.18 una bandiera a tutti i costi. Dico, e l'ho ripetuto tante volte, che il Jobs Act è una riforma frettolosa che sta producendo nuove assunzioni senza tutele, e danni a chi sperava di veder riconosciuti diritti legittimamente maturati.

Poi non diciamo che Renzi non ci aveva avvisato...

Matteo Renzi continua a lanciare messaggi e messaggini sotto traccia agli italiani: "Se al referendum passa il No mi dimetto", "Se a Roma passa la Raggi addio Olimpiadi".
L'ultimo è di ieri durante il colloquio con Eugenio Scalfari agli incontri di "Repubblica Idee": "Se al referendum vince il No l'Unione europea non ci fila più".
Siamo in politica o all'asilo? I cittadini italiani sono un popolo adulto o dei marmocchi che, se fanno i capricci, non riceveranno più caramelle?

venerdì 10 giugno 2016

Voterò per Sala turandomi il naso

Tra dieci giorni, al ballottaggio, voterò anch'io per Beppe Sala. Ancora una volta voterò poco convinta, ma voterò. Questa sinistra non è più la mia, neppure il PD è più il mio, e non mi importa un accidente del lanciafiamme di Renzi.
Quello che temo è che non so più dove andare e questo sentimento di disorientamento e il senso di destabilizzazione che ne deriva, comune a moltissimi elettori, porterà altra acqua al mulino dell'antipolitica (ma se l'antipolitica diventa l'unico strumento che interpreta le aspettative del Paese perché deve essere così demonizzata? Con Altan dico: "mi stanno venendo pensieri che non condivido").
Che Dio (col quale, tra alterne vicende, ho continuato a mantenere un buon rapporto) ce la mandi buona!

giovedì 9 giugno 2016

Cercate lavoro? Invecchiate in fretta

Nuovo report dell'Istat sull'occupazione: incremento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%, + 75 mila) nel primo trimestre del 2016.
Più lavoro per i giovani? No, l'analisi dell'Istat ha evidenziato che i nuovi posti di lavoro sono stati occupati soprattutto dai 50-64enni. Per i lavoratori 15-34enni e per quelli della fascia d'età 35-49 anni i posti sono invece diminuiti.
Ai disoccupati e ai precari delle due fasce d'età ancora penalizzate non resta che invecchiare presto per poter aspirare a un posto di lavoro! Potenza del Jobs Act!
Chi riempie giornali e tivù  di commenti irrealistici o astratti sulla disoccupazione giovanile, consigli accademici alla "generazione perduta" e ha le ricette pronte per i giovani (tutti start-upper!), non ha avuto, e non ha, un figlio o un nipote disoccupato o precario.
E' sempre l'Italia delle diseguaglianze, sprofondata nelle diseguaglianze dalle riforme del lavoro che si sono succedute: per opera della sinistra (Treu), della destra (Maroni-Biagi) e ancora della sinistra (?) di Renzi.

sabato 4 giugno 2016

Politici e statisti

Domani si vota. Sono elezioni amministrative, ma hanno certamente anche un valore politico. E allora mi viene in mente la frase di un grande italiano, Alcide De Gasperi: "Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione".
Negli ultimi vent'anni abbiamo avuto, e abbiamo tuttora, tanti politici e nessun statista. Questo il male del nostro Paese, che da allora sacrifica i suoi giovani.

martedì 31 maggio 2016

sabato 7 maggio 2016

La Meloni sa che ha fatto una cosa di sinistra?

Giorgia Meloni, candidata sindaco di Roma per la destra, ha commentato così (Corriere della Sera 6 maggio 2016) la candidatura di Rachele Mussolini (sorella di Alessandra, nata dalle seconde nozze di Romano) in una lista che la sostiene: "Voglio candidare Rachele come persona, non il suo cognome. Una delle tante ragazze in Italia che non hanno un lavoro all'altezza della loro formazione".
Ma dai, ma cosa ha fatto la Meloni? Lo sa che questa è una cosa di sinistra?Altro che Jobs Act!