venerdì 28 agosto 2015

Basta con l'Olocausto dei migranti

Nelle acque del Mediterraneo e lungo i confini dell'Europa dell'Est, dei Balcani e della Turchia si sta consumando un nuovo Olocausto. Sono i migranti che fuggono dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla fame, dal terrorismo, da violenze e sopraffazioni d'ogni genere, e che finiscono in gran parte in fondo al mare, asfissiati nei cassoni dei camion, stremati fino alla morte lungo i percorsi segnati da muri di filo spinato o da binari ferroviari sui quali non transita mai il treno della salvezza.
Era proprio necessario che così tanti esseri umani morissero perché l'Europa (leggi Angela Merkel) si svegliasse da un lungo torpore e decidesse che è arrivata l'ora di muoversi, di agire su tutti questi fronti? E quanti ancora moriranno prima che nuovi provvedimenti diventino operativi?
Penso da sempre che ciascuno di noi, io per prima, non abbiamo alcun merito per essere nati in un Paese libero, con tanti difetti ma libero. E i migranti che ci chiedono aiuto non hanno alcun demerito per essere nati in Paesi in guerra o nella miseria.
Solo la cultura e l'amore per il prossimo possono evitare nuove tragedie, nuove Shoah, e per raggiungere questo obiettivo occorre la mediazione di una politica che non chiuda gli occhi.

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