domenica 18 dicembre 2011

Chi non vuole la riforma del lavoro

Lettera inviata a Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera.
Caro direttore, a proposito dell'intenzione del governo Monti di mettere mano al mercato del lavoro (intervista del Corriere della Sera di oggi al ministro Elsa Formero) leggo, sempre sul Corriere di oggi, anche una lettera dell'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, e una dichiarazione del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Sacconi afferma, tra l'altro, che i giovani hanno più bisogno di opportunità formative e di esperienze pratiche che di reddito. L'ex ministro avrebbe ragione se, successivamente (cioè dopo uno stage o dopo un apprendistato), i giovani avessero almeno qualche prospettiva di stabilità. Non pervenuta.
Intanto gli anni passano, e i giovani degli ultimi otto/dieci anni (da tanto dura ormai questa situazione) sono già 30/40enni con alle spalle anni di "precariato stabile", magari hanno messo su famiglia con molti sacrifici, e magari con altri sacrifici stanno riscattando la laurea per una pensione non più degna di questo nome, ma per l'ex ministro continuano a non avere bisogno di reddito e di tutele.
Quanto alla dichiarazione di Emma Marcegaglia non faccio fatica a credere che Confindustria preferirebbe restare nel sistema attuale. Perché?
Perché ci sono aziende (anche grandi, contrariamente a quel che si crede) che sottopongono a chi vuole lavorare (indipendentemente dall'età, dal tipo di lavoro e dalle mansioni) un'unica modalità contrattuale, quella "a progetto", con clausole come questa (in cui paradossalmente il lavoratore è costretto a dettare per sé condizioni-capestro): "..... il collaboratore è interessato a collaborare con la società nella realizzazione del progetto, a condizione di poter rendere la propria prestazione con modalità tali da garantirgli autonomia operativa e flessibilità di orari e presenze e non essendo, al contrario, disponibile........ a porre in essere forme di collaborazione più vincolanti di quelle proprie di un rapporto di collaborazione autonoma libero professionale coordinata e continuativa".
Contratto che si rinnova ogni 3/4/6 mesi senza limiti di tempo. Prendere o lasciare. Lavorare o non lavorare. A questo punto una riforma del mercato del lavoro che ponga fine a reiterati abusi è urgente.
Grazie per l'attenzione.
Valentina Strada

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