martedì 16 novembre 2010

Per Haiti non c'è tempo da perdere

Prima il terremoto, poi il colera. Haiti era già uno dei Paesi più poveri del mondo; adesso, dopo queste catastrofi, non ci sono parole per descrivere e denunciare quel che sta accadendo nella repubblica caraibica nell'indifferenza quasi generale. Diversi organismi internazionali e molte associazione di volontariato non hanno mai abbandonato il territorio e gli haitiani dopo le devastanti scosse dello scorso gennaio, ma i loro sforzi non bastano e la situazione sta andando sempre più fuori controllo.
Mentre nei Paesi dell'Occidente ricco si sprofonda nell'abbondanza e nel superfluo delle feste di fine anno (festeggiare è lecito, sprecare è immorale), ad Haiti donne, uomini e bambini muoiono come mosche falciati da una epidemia che il loro Paese, pur poverissimo, non aveva mai conosciuto.
Tra chi sta facendo molto per questo popolo segnalo la Fondazione Francesca Rava (www.nphitalia.org) e Medici senza Frontiere (www.medicisenzafrontiere.it), due organizzazioni alle quali è urgente inviare contributi di qualsiasi entità. Ma subito.

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