Certo. Perché allora non cominciare dai quattro milioni di giovani precari, in ogni settore, senza futuro? Questi ragazzi non hanno bisogno di un aiuto caritatevole, è vero, hanno diritto al lavoro (art. 4 della Costituzione) e questo diritto è ampiamente violato. L'alibi della crisi economica che strangola anche il mercato del lavoro può reggere in certi casi, non sempre.
Per esempio, basterebbe verificare se i contratti a progetto sono effettivi o se sono degli abusi che le aziende compiono, certe che nessuno le controllerà. E, quando sono degli abusi (nella maggior parte, credo), trasformare con una legge quei contratti-capestro in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Con un gesto solo si darebbe a un'intera generazione la possibilità di avere un futuro. E questo farebbe tanto bene a tutto il nostro Paese.
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