giovedì 22 aprile 2010

"Dinasty" nella Lega: qui la realtà supera la fiction

"Faccio il politico perché questo è il mestiere di mio padre, come dire che il figlio di un artigiano non possa fare l'artigiano...", ha dichiarato con un certo fastidio Renzo Bossi a Vanity Fair, cercando così di respingere l'accusa di essere stato favorito dalla posizione politica di suo padre Umberto nell'elezione a consigliere regionale della Lombardia.
A dispetto del naturale mutismo dei pesci, questa non è l'unica dichiarazione discutibile della "trota", come l'ha definito in una battuta proprio il suo papà. Ultimamente ne ha dette anche altre, che poi è stato costretto a smentire (ma c'è la registrazione).
Casi di favoritismo in politica ci sono sempre stati. Quel che stupisce qui è che mai prima d'ora a beneficiarne sia stata una "trota", il giovane Bossi jr, dal curriculum non proprio brillante (ha superato l'esame di maturità al terzo tentativo). E più che per nepotismo, addirittura per diritto ereditario.

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