martedì 1 dicembre 2009

Operai Yamaha: Valentino Rossi non risponde

La casa giapponese Yamaha dall'8 gennaio chiuderà la fabbrica di motociclette di Lesmo (Monza e Brianza) per trasferire la produzione in Spagna. Una decisione irrevocabile che mette in ginocchio 66 lavoratori e le loro famiglie.
Yamaha è un marchio famoso nel mondo delle corse, è quello della moto con cui corre il pluricampione del mondo Valentino Rossi. Gli operai, che hanno più volte contribuito alle vittorie del dott. (ad honorem) Rossi, gli hanno rivolto un appello, una richiesta di aiuto.
Niente. La sensibilità sociale del campione è stata uguale a zero. Finora non ha neppure risposto all'appello dei "suoi" operai. Certo, aspettarsi un gesto di solidarietà da un campione che si è ben distinto anche in evasione delle tasse (con i 35 milioni di euro pagati al fisco invece dei 112 milioni che avrebbe dovuto) forse è stato troppo.

2 commenti:

Giovanni ha detto...

Fai bene a scrivere di queste cose.
Ma io non mi meraviglio proprio, fa parte dello schifo globale!!

Anonimo ha detto...

Ciao... in realtà Valentino al fisco non gli doveva niente perchè pagava le tasse britanniche dato che aveva la residenza inglese (e non viveva in Italia, ma tra londra e barcellona). Se ha cercato l'accordo è stato per chiudere la faccenda sui media che stava danneggiando la sua immagine. È come se a me che vivo a Parigi mi venisse lo stato italiano a chiedermi una parte del mio stipendio (pagato da una impresa che non è italiana)... suvvia, aprite gli occhi babbei

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