venerdì 11 novembre 2016

Trump, il presidente che ha sconvolto il mondo

L'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, non c'è dubbio, fa riflettere. E' la conferma che è davvero finito il mondo delle élites, delle classi dirigenti della politica che hanno retto a lungo le sorti delle democrazie occidentali essendo concentrate soprattutto sulla loro conservazione invece che sull'ascolto dei bisogni delle loro comunità.
Fino a quando l'Occidente ha potuto godere di un relativo benessere all'establishment non è stato difficile conservare il consenso. La Grande Crisi del 2008, unita all'avanzare veloce della tecnologia, ha scompaginato le carte smaterializzando il lavoro (che diventa sempre più virtuale) e aumentando le disuguaglianze sociali.
Forse più che scandalizzarci della vittoria di Trump dovremmo prendere atto di come profondamente siano mutati gli scenari politici, dovremmo cominciare a ricostruire dal basso una politica che tenga conto anche della classe media marginalizzata, dei senza voce, di tutti quei cittadini che sono stati esclusi, soprattutto per lo strapotere dei mercati finanziari, da qualsiasi strumento di protezione sociale.
Quando succedono rivolgimenti come la vittoria di Trump (come già Brexit e i movimenti antisistema) si tende a etichettarli in modo sbrigativo e spregiativo come "populismo". Sarà, ma io ci vedo anche l'arroganza di certe élites politiche, economiche, intellettuali che non vogliono mollare di un centimetro il loro potere.
Quanto al neopresidente degli Stati Uniti, Trump non è un repubblicano (nel senso stretto del termine), non ha alle spalle il partito, è Trump. E anche se, attraverso la maggioranza repubblicana, controllerà il Congresso e il Senato non è detto che poi da questa maggioranza verrà sostenuto a prescindere.
ll "terremoto" Trump potrà riservarci molte sorprese. Intanto, per quel che ci riguarda, negli ultimi due giorni le cronache sulla sua elezione hanno cancellato letteralmente da tutti i giornali e le televisioni le notizie sui terremoti che hanno devastato il Centro Italia. Quando l'informazione segue solo l'onda, benché stavolta si tratti di uno tsunami, non fa un buon servizio.


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