venerdì 11 ottobre 2013

Ma dov'è Gianfranco Fini?

Ma dov'è Gianfranco Fini? Il cofirmatario, insieme a Bossi, della legge di cui, dopo l'ultimo naufragio di una carretta del mare nelle acque di Lampedusa (312 morti, una cinquantina di dispersi) molti italiani chiedono modifiche o l'abrogazione, latita, non viene intervistato, non parla nonostante in questi giorni il suo nome venga citato in abbondanza da giornali e televisioni.
Quella legge (2002), fortemente voluta dall'ex segretario di Alleanza Nazionale e dal segretario della Lega Nord, che prevedeva respingimenti, espulsioni e altre restrizioni per i migranti irregolari, è stata poi rafforzata con l'approvazione (2009) del "pacchetto sicurezza" firmato Maroni, ministro dell'Interno, che introduceva il reato di immigrazione clandestina.
L'opinione dei leghisti in merito a queste norme è tristemente ben nota e non è mai cambiata. E Fini? Che cosa ne pensa oggi Fini? Dico oggi perché da allora il percorso politico di Fini ha subìto qualche turbolenza e si è fatto più confuso; è lecito quindi pensare che la sua opinione non possa più essere  esattamente quella di un tempo. Ma lui non parla e si sottrae alle interviste. Perché?
Perché sta scrivendo un libro. C'è da aspettarsi che, in concomitanza con l'uscita di questo libro, Fini parli finalmente e, nel dire la sua verità, riveli anche qualche altro aspetto della vita politica italiana interessante per noi cittadini. Anche, per esempio, se oggi firmerebbe ancora una legge come quella.

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