domenica 8 aprile 2012

Fondi pubblici ai partiti: vent'anni di vergogna

Adesso tutti invocano trasparenza. Il presidente Napolitano, i presidenti di Camera e Senato, i segretari dei partiti, dopo che i buoi sono scappati chiedono di chiudere la stalla. I buoi sono i 2,25 miliardi di euro dei rimborsi elettorali dal 1994 a oggi a fronte di 579 milioni di spese effettive (fonte Corte dei Conti, vedi Repubblica 5 aprile 2012). Il caso Lusi, amministratore dell'ex partito della Margherita (segretario Rutelli) scappato con una ventina di milioni in cassa e il recentissimo caso Belsito, amministratore della Lega Nord che con il denaro pubblico foraggiava abbondantemente, secondo intercettazioni e indagini in corso, la famiglia e gli amici stretti di Bossi, sono le punte dell'iceberg di un malcostume diffuso?
Spero siano casi isolati. Quel che è certo è che è scandaloso che nessuno abbia mai avuto nulla di ridire prima che scoppiassero questi scandali. Tutti conniventi. La legge sui rimborsi elettorali, fatta per aggirare il risultato del referendum del '93 che aveva detto no al finanziamento pubblico dei partiti, ha prodotto un mostro famelico che mangia risorse pubbliche molto più di quanto fosse necessario. E' scandaloso, tra l'altro, che i partiti ricevano rimborsi per tutti gli iscritti alle liste elettorali, sia che essi vadano a votare oppure no. Nessuno di loro ha mai avuto nulla da eccepire, nessuno che abbia mai detto "restituisco quel che non ho speso". Vergogna. Poi ci lamentiamo se l'antipolitica si fa strada. Pensarci prima, no?
Adesso sarebbe importante che chi ha rubato restituisca il maltolto, che i partiti non ricevano più nulla fino a quando non avranno finito di utilizzare il tesoro accumulato in quasi vent'anni e infine che venga approvata una legge che fissi un tetto alle spese elettorali. E' giusto che i cittadini finanzino la politica altrimenti farebbero politica solo i miliardari (e Dio ce ne scampi; l'esperienza conclusa pochi mesi fa brucia ancora). Ma la politica deve avere il giusto, non un centesimo di più.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo (ma loro no): "non più una lira" finché non hanno speso il maltolto in più.
Non sapevo, nessuno forse ci aveva pensato finora:si prendevano i soldi anche per chi non era andato as votare!! Annullato dunque quel che conta davverto (gli euro, solo gli euro x loro)delle altrimenti 'esplosive' astensioni. Amcje per astenersi bisogna pagare!!! E' il colmo.
Ciao, solita Strada. Spero la mamma migliori.
Serena

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