sabato 4 febbraio 2012

Crimini nazisti: una sentenza che non mi piace

La materia è dolorosa, e la sentenza è contraddittoria. La recente sentenza della Corte internazionale di Giustizia de L'Aja, nel dichiarare che l'Italia (con la pretesa di risarcimenti per i familiari delle vittime delle stragi naziste sostenuta da una sentenza della Corte di Cassazione nel 2008) ha mancato di riconoscere l'immunità della Germania per atti commessi nell'esercizio della sua sovranità (immunità riconosciuta invece dal diritto internazionale), impone di fatto una sorta di Realpolitik, cioè la consapevolezza che oggi ci sono esigenze politiche, economiche eccetera, che debbono prevalere sul diritto. Quindi pretesa respinta. Dall'altro lato, però, la stessa sentenza de L'Aja auspica trattative Italia-Germania, fuori dai tribunali, per porre fine a questo tragico contenzioso.
Questa sentenza non mi piace, come non mi piacciono mai norme che stabiliscono per qualcuno un'immunità. Certo, senza questa sentenza della Corte di giustizia de L'Aja tutte le vittime di guerre, genocidi, stragi, pulizie etniche avrebbero diritto a essere risarcite (in alcuni casi questo è avvenuto); anche le vittime italiane della barbarie italiana (Repubblica di Salò).
I diritti umani dovrebbero sempre prevalere sulla sovranità degli Stati, soprattutto quando quegli Stati esercitano la loro sovranità in guerre di aggressione. Ma viviamo in questo mondo, non in un altro.

Nessun commento:

Posta un commento