lunedì 26 luglio 2010

Le candele accese di Berlino non fanno notizia

La manifestazione contro la "legge bavaglio" con l'accensione di tremila candele, che si è svolta ieri sulla Bebelplatz di Berlino (il luogo nei pressi della Porta di Brandeburgo dove i nazisti bruciarono i libri in segno di disprezzo per la cultura, quindi per la libertà), non ha suscitato grande attenzione da parte della stampa italiana.
Sarà che io adesso sono in vacanza e vedo meno giornali: Repubblica ha dedicato all'evento un trafiletto in quinta pagina. Il Corriere della Sera lo ha ignorato. Gli altri non so.

2 commenti:

Corrado Lampe ha detto...

Cara Valentina,
proprio il fatto che non abbia fatto notizia probabilmente è la notizia.
Giornalisti "mainstream", oltre ad avere famiglia, riescono ad identificare una notizia politica solamente se corrisponde a vecchi schemi e se non va oltre il quadretto consolidato: da un lato Berlusconi che non si riesce a cacciare e dall'altro una sinistra (ma che fine ha fatto il centro?) che litiga sul sesso degli angeli e non riesce ad unirsi su niente. A questa insensibilità si aggiunge anche il fatto che il giorno prima della manifestazione si è avuta la tragedia di Duisburg, che ha risucchiato tutti i giornalisti presenti il città.
Più o meno gli stessi che il 5 dicembre 2009 stavano davanti alla Porta di Brandenburgo, si sono ritrovati (fatta eccezione per gli assenti giustificati per ferie) sul Bebelplatz ed hanno fatto una cosa straordinaria, anzi, più di una cosa.
Innanzitutto l'unità: oltre alle associazioni, politiche e culturali, c'erano insieme Italia dei Valori, Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà (e se ci fossero a Berlino altri partiti organizzati, avrebbero di certo aderito). Già è straordinario questo fatto, ma se vediamo come sono composte le associazioni, vediamo che si tratta in parte anche di gruppi telematici, che condividono la sede virtuale di facebook e sono quasi esclusivamente persone giovani, le cui generazioni negli ultimi decenni si sono autoescluse dalla politica. La loro presenza in massa ha spinto, a mio avviso, i partiti, chiamiamoli per comodità "tradizionali", ad essere presenti. Questa presenza comune ha stabilito un contatto perso da tempo, il quale, se compreso, assecondato e diretto bene, può portare ad una rinascita della politica seria ed onesta, nella quale non c'è un abisso tra "politici" e cittadini, ma gli uni rappresentano realmente gli altri.
Nuova ed incomprensibile a chi inavvertitamente si è messo i paraocchi, è la dimensione europea della manifestazione. Hanno aderito, dunque non erano solamente ospiti ma parti attive dell'iniziativa, diversi partiti tedeschi di Berlino ed anche partiti ed organizzazioni di altri paesi europei presenti con proprie organizzazioni di base a Berlino, come ad esempio il Partito socialista francese ed un sindacato greco. Vista ed analizzata in un'ottica europea, l'Italia si identifica come un pericolo per l'Europa stessa, la sua unità, la sua capacità di profilarsi a livello globale —dopo la fine della guerra fredda—, ed addirittura il pericolo che corre a livello continentale la democrazia, nel caso "l'esempio" italiano, come alcuni accenni farebbero pensare, dovesse fare scuola.
Sorvolando sui temi accessori legati alla scelta della data e del luogo, la stessa realizzazione della sagoma d'Italia con 3000 candeline ha fornito una prova di capacità organizzativa ed efficienza che di solito all'estero si tende a voler negare agli italiani. I poliziotti prussiani hanno seguito la scena e quasi non credevano ai propri occhi. Anche la piazza, al temine dell'evento, è stata lasciata in perfette condizioni, e chi è arrivato dopo le 22.30, non è riuscito nemmeno a vedere delle tracce di quanto avvenuto.
Qui a Berlino abbiamo la netta sensazione di aver posto un segno d'inizio di un possibile cammino per dare al nostro paese un dopo-Berlusconi meno inciuciato e meno pericoloso di quello che si sta, per il momento in modo non molto chiaro, formando all'orizzonte.
Ti posso garantire che la sera della manifestazione ci siamo lasciati con l'intenzione di proseguire l'impegno. Per il momento facendo il possibile per far crescere la notizia attraverso le possibilità offerte dalla rete. Ed anche te ci stai aiutando in questo. Grazie.
Un cordiale saluto
Corrado Lampe
(presidente dell'Associazione Malaparte ed ideatore della sagoma)

Valentina Strada ha detto...

Caro Corrado, questo spazio è a disposizione di tutti coloro (associazioni politiche e culturali, cittadini) che credono nell'urgenza e nella possibilità di ridare dignità alla politica del nostro Paese, un valore ormai da troppo tempo smarrito, quando non brutalmente calpestato.
Il segnale che avete lanciato da Berlino è incoraggiante. Mi auguro che anche in Italia, oltre a qualche iniziativa già promossa dal "popolo viola" e da qualche politico o partito d'opposizione, seguano presto altre iniziative capaci di risvegliare e di mettere d'accordo le coscienze assopite o troppo litigiose di cittadini e partiti democratici. Grazie per aver portato in Europa il "caso Italia". Anche i giornalisti "mainstream" dovranno accorgersene.

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