martedì 28 marzo 2017

La provocazione di Francesco

C'è una domanda che mi gira per la testa dopo il saluto ai milanesi fatto da Papa Francesco affacciato alla finestra su piazza San Pietro al termine dell'Angelus di domenica scorsa.
La domanda l'ha sollevata la frase "E' vero, A Milan si riceve col cor in man", pronunciata per ringraziare la città che l'aveva accolto con tanto calore e che gli ha riservato un immenso bagno di folla esultante.
Ecco, ovunque vada Francesco viene sempre accolto con grande calore, entusiasmo, gioia e partecipazione. Questo credo sia inconfutabile. Allora, che cosa è successo di diverso a Milano? Quale misteriosa alchimia d'amore è scattata tra lui e la nostra città da farlo "sbilanciare" in modo così esplicito?
Non ho la presunzione di mettermi tra gli esegeti di Papa Francesco, faccio solo un modesto esercizio di riflessione che, anche se non fosse corretto, non fa male ad alcuno. Da quel che posso intuire, con quel saluto, al di là del sincero sentimento di riconoscenza per chi lo ha accolto così festosamente, credo che Francesco abbia voluto anche lanciare una provocazione, un incitamento a "rispondere" ancora. A che cosa? Ai grandi problemi sociali di questo tempo. Abbia voluto dire ai milanesi che, soprattutto a causa degli enormi problemi dovuti alle guerre e alla fame, devono impegnarsi e fare ancora di più per restare fedeli alla loro fama di popolo accogliente e solidale, fama che purtroppo ultimamente risente un po' della circolazione di idee discriminatorie nel confronti del diverso anche a Milano.

2 commenti:

Osman Mari ha detto...

Non penso che l'atteggiamento discriminatorio sia nei confronti del diverso, ma dell'invasore. Anche se donne e bambini fanno pena, non tutti scappano dalle guerre; molti arrivano perché ce li mandano. Questa è una strategia. Che cosa dice Erdogan ai compatrioti in Europa? Fate cinque figli ognuno e tra un po' di anni saremo i padroni d'Europa. Il Papa fa il suo dovere, ma se andiamo avanti così sarà triste. Questa per me è un'invasione pacifica, ma sempre un'invasione. E' necessario un serio intervento dell'Europa, ma mi sembra che anche i politici in Europa facciano i loro interessi personali.

Valentina Strada ha detto...

Caro Osman, in un'altra occasione Papa Francesco aveva detto che dobbiamo accogliere tutti quelli che possiamo accogliere in modo dignitoso. Non è escludendo che risolviamo il fenomeno migratorio, fenomeno inarrestabile (non lo dico io, lo dice la Storia e il nostro Paese ha avuto milioni di migranti verso le Americhe: non che fossero trattati meglio, ma almeno non annegavano nel Mediterraneo). Bisogna accogliere per quanto possibile (e l'Italia, a dispetto di quel che sembra a molti italiani, non è tra i Paesi che accolgono di più; in testa c'è la Germania). Bisogna includere e fare degli sforzi per integrare questi popoli provenienti da culture diverse. I disperati non li può fermare nessuno, né i confini, né i muri, né i governi. Piaccia o no, è meglio cercare di governare questo fenomeno che subirlo malamente.

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