Ah già, è la precarietà che si fa per legge.
E poi: "Più che il diritto al posto fisso, bisogna assicurare il diritto alla formazione". Parole sante. Lo dice lui a tutti quei giovani, già "formati" e che non smettono mai di "formarsi", come i ricercatori, oppure a tutti quei ragazzi che si "formano" a spese di costosi master pagati dalle famiglie, tutti con contratti sui quali è impressa la data di scadenza?
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