Cioè, meglio disoccupati o precari? Ma che domanda è?
Sarebbe come dire: "Piuttosto di una gallina che non si potrà mai comprare (un lavoro stabile), è certamente sempre meglio un uovo (la precarietà)". Ma troppe uova fanno venire il mal di fegato, altro che aumentare l'occupazione.
Uscendo dalla metafora, mi sembra più corretto dire che, se la flessibilità è inevitabile, non deve però essere selvaggia e diventare precarietà a vita. L'unica flessibilità lecita è quella controllata e meglio retribuita (meno garanzie, più retribuzione). Quella praticata su vasta scala oggi è solo sfruttamento.
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