domenica 27 febbraio 2011

Draghi insiste sul precariato

Ancora una volta il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha denunciato i danni sociali del precariato.
Ieri, a Verona, ha detto che in Italia nel mercato del lavoro "vige il minimo di mobilità a un estremo e il massimo di precarietà all'altro", che la disoccupazione giovanile arriva al 30%, che i salari d'ingresso in termini reali sono fermi da oltre un decennio su livelli inferiori a quelli degli anni '80, che i giovani sono avviliti, che dipendono dal reddito dei genitori eccetera. Tutte cose che sapevamo, è vero. Però, ripetute da un'autorevole personalità come Draghi, ci si aspetterebbe una certa attenzione da parte del governo.
Figuriamoci! Governo e Parlamento latitano e, anche in tempi di crisi economica, quel poco che fanno lo dedicano ai problemi giudiziari del Capo.

venerdì 25 febbraio 2011

Caserma bunga bunga

E' un argomento sul quale avevo invocato il silenzio. Faccio un'eccezione perché l'occasione mi sembra singolare. Ieri, all'inaugurazione di una scuola per ufficiali carabinieri a Roma, Berlusconi ha rivelato che lui da grande avrebbe voluto fare il carabiniere (considerato che vivrà almeno fino a 120 anni si può ancora ritenere in tempo; quindi si sbrighi).
E' curioso, la stessa cosa, lo stesso amore per l'Arma l'aveva espresso Ruby in un'intervista.
Non voglio sapere che cosa ne pensa la Benemerita.
Consiglio ai due di mettersi un bel pennacchio in testa e andare a stare insieme in una caserma Bunga bunga lasciando agli italiani, finalmente liberi, il compito di ridare dignità al Paese.

sabato 19 febbraio 2011

Basta Arcore, più Italia

Basta. Non se ne può più di vedere e di sentire tutti i giorni le cronache di Arcore in tutti i loro aspetti giudiziari, politici e di morale pubblica. Non che la cosa non meriti il disonore di pagine intere, purtroppo. Il fatto è che così i problemi di noi cittadini finiscono inevitabilmente per essere inghiottiti da questa fogna maleodorante e lì lasciati a marcire.
Si ricominci, per favore, a parlare di lavoro, scuola, ambiente, cultura e anche di giustizia sì, ma quella che riguarda tutti i cittadini e non esclusivamente quella che interessa Berlusconi.
Per favore, l'opposizione, il Pd in particolare, la smetta di opporsi (si fa per dire) e basta. Bisogna essere costruttivi; estragga dai suoi cassetti delle proposte concrete, un programma, un piano e dica che cosa farebbe se fosse al governo, riporti in piena luce i problemi del Paese e dica quali sono le sue idee per affrontarli. Ma c'è bisogno di dirlo?

lunedì 14 febbraio 2011

Ma quante belle piazze.....

Quanti eravamo ieri in piazza? Donne e uomini, intere famiglie dai nonni ai nipoti, e giovani, tanti giovani. Sul palco di Roma anche suor Eugenia Bonetti, ex missionaria, ora impegnata alla Caritas di Torino. Nella piazza diverse consorelle (la base della Chiesa è più coerente e coraggiosa delle gerarchie vaticane). Tutti insieme nel nome della dignità delle donne e del nostro Paese, per difendere la legalità oltraggiata (a partire dal conflitto d'interesse) da anni di berlusconismo.
E' stata una manifestazione planetaria (250 città italiane e una cinquantina all'estero: perfino Auckland, Nuova Zelanda).
In piazza Castello, a Milano, avevo a fianco Giulia, mia figlia, e con lo sguardo cercavo nella folla i volti delle mie amiche che sapevo essere lì. "Ma dove saranno le mia amiche?", ho detto ad alta voce rivolgendomi a Giulia. Una ragazza che non conoscevo mi ha risposto subito: "Ma qui siamo tutte amiche!". Grazie. Quando le donne s'impegnano, sono imbattibili.
Si sta avvicinando finalmente una nuova stagione. Bisogna continuare la mobilitazione tutti insieme, come ieri, perché l'Italia si sta risvegliando. Quel che provo è un'emozione forte e bellissima.

domenica 13 febbraio 2011

Umanità, solidarietà e rispetto per i migranti

Le rivolte popolari in Nord Africa stanno provocando una grande emergenza umanitaria. Il numero dei migranti in fuga sulle carrette del mare è aumentato considerevolmente nelle ultime ore. Il problema è certamente troppo grande perché un solo Paese, il nostro, già travagliato da una situazione interna molto difficile, riesca ad affrontarlo concretamente dando ricovero e prospettive di inserimento a migliaia di persone. Dovrebbe muoversi anche l'Europa, ma il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, è sempre troppo impegnato nel recuperare carte, bolli, timbri relativi alla "casa di Montecarlo" per occuparsi di problemi più gravi e più urgenti. E il suo collega degli Interni, Roberto Maroni, di fronte alle rivolte nei Paesi nordafricani, sembra non essersi scomposto, non aver previsto quanto sarebbe certamente accaduto, salvo correre adesso a chiedere all'Europa di intervenire. Un po' tardi, no?
In attesa di provvedimenti utili che coinvolgano gli altri governi europei, mi auguro che queste persone siano trattate con rispetto e umanità. Non si può continuare a tenere chiuso un Centro accoglienza importante come quello di Lampedusa, dove solo il lavoro dei volontari, fuori dal centro, ha potuto prestare i primi soccorsi ai migranti. Non si può invocare rivendicare il primato delle nostre origini cristiane e dei nostri valori, ciò che conta è la testimonianza di quei valori nei comportamenti.

venerdì 11 febbraio 2011

13 febbraio: anche gli uomini scendano in piazza

Domenica andrò in piazza a manifestare. Ci vado convinta che sia anche un dovere, oltre che un diritto, pur se ritengo che stavolta l'iniziativa delle donne abbia un'impostazione che appare un po' troppo connotata al femminile. Il rischio di passare per una manifestazione veterofemminista e di essere liquidata come cosa del passato è alto. Certo, è un rischio che comunque val la pena correre.
Invece di concentrarsi sulla difesa della dignità delle donne, finalità importantissima, ma non unica, avrei preferito che il significato della mobilitazione fosse più ampio e partisse, per esempio, dalla mancanza di rispetto delle regole, condizione dalla quale discendono corruzione, connivenze tra politica e criminalità, malaffare, un'immagine e un corpo dell'Italia deturpati dall'arroganza del potere politico, economico, mediatico, e dal degrado etico della sua classe dirigente. Problemi che toccano indifferentemente tutti i cittadini, donne e uomini.
Le azioni criminose che contaminano e corrompono ormai ogni aspetto della vita del nostro Paese non sono però solo peccati, come qualcuno vuol far credere, dai quali il perdonismo della Chiesa assolve con facilità: sono reati da perseguire applicando la legge.
Spero che domenica in tutte le piazze d'Italia, e in quelle all'estero, siano presenti anche molti uomini.

martedì 8 febbraio 2011

Il rogo dei bambini rom: non basta indignarsi

Nel Paese delle mamme ci sono bambini che muoiono di freddo (Bologna) e nel fuoco (MIlano, Roma). Il rogo dei quattro piccoli rom dai quattro agli undici anni, avvenuto domenica scorsa in un campo abusivo nei pressi di Roma, pesa su tutti. Non è solo colpa dell'odio per il diverso, è colpa della mancanza di amore e solidarietà che si è impadronita di troppe coscienze. Anche se molta indignazione o manifestazione di dolore può apparire ipocrita, o tardiva, indignarsi è utile. Impegnarsi però perché tragedie come queste non avvengano più, soprattutto da parte di chi ha il potere di intervenire, è un dovere. Basta con la strage dei bambini più indifesi, dei bambini considerati nessuno.

domenica 6 febbraio 2011

E al vincitore, un contratto di lavoro

Martedì 22 febbraio, in prima serata su La 7 partirà il nuovo programma Il contratto, condotto da Sabrina Nobile. La notizia potrebbe passare quasi inosservata nell'ampia offerta della tv d'intrattenimento. Invece verrà notata, eccome, anche se non è la prima volta che il lavoro diventa lotteria (sia pure, in questo caso, una lotteria apparentemente basata sul talento).
Il premio per il vincitore di questo programma sarà un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Lontano da facili moralismi, mi viene un inevitabile magone.

sabato 5 febbraio 2011

A Milano è fiorita "la primavera italiana"

Un doppio annuncio di primavera oggi pomeriggio al Palasharp di Milano. In un clima mite, da anticipo della stagione delle fioriture, si è risvegliata "la primavera italiana".
Diecimila persone pigiate sotto la tensostruttura e altre tre/quattromila fuori, hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Berlusconi, il ripristino della legalità oltraggiata da una classe dirigente corrotta e indegna, oltre che incapace, di governare il Paese.
Riconquistare la dignità di Paese libero e democratico, bonificarlo dalla palude della sub-cultura, scuoterlo dalla paralisi socio-economica in cui il berlusconismo l'ha fatto precipitare non è certamente facile. Ma abbiamo il dovere di provarci, soprattutto adesso che "lui e i suoi" hanno paura. Avanti con le manifestazioni, qualcosa d'importante accadrà.

"Stage" come formazione, non sfruttamento

Lo scopo è quello di "rivestire i giovani dei loro diritti". Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, ha denunciato la condizione di assoluto sfruttamento in cui si trovano i giovani in stage presso aziende o professionisti. "Così è tradita la natura dello stage. Uno strumento che doveva essere un acceleratore della professionalità dei giovani diventa un lavoro gratuito e anche un po' servile, un modo per introdurre un'idea di precarietà stabile. Occasioni formative che di formativo hanno nulla e stanno diventando lavoro gratuito nelle forme di sfruttamento peggiore", ha detto la Camusso riflettendo sul tasso di disoccupazione nella fascia tra 15 e 24 anni ormai al 29%, drammatico primato italiano in Europa.
Le norme sullo stage ci sono, ma vanno rafforzate, perché gli abusi sono all'ordine del giorno: non è un mistero che in quasi tutte le aziende gli stagisti vengano impiegati anche in sostituzione di personale assente.
Tra le proposte della Cgil, sanzioni per chi non rispetta la normativa e la natura formativa dello stage, stabilire il numero di stagisti concessi, fissare una durata massima di sei mesi per ogni stage e una retribuzione minima di 400 euro mensili.
L'emergenza lavoro continua, ma forse qualcosa comincia a muoversi. E questo è un dato incoraggiante.