Ma perché il sindacato, la società civile, le associazioni di consumatori eccetera, non organizzano immediatamente una protesta? So che ci sarà sabato prossimo a Roma la manifestazione in difesa della libertà di stampa, ma penso che non ci sia un minuto da perdere. Bisogna fare qualcosa subito, adesso, magari con un tam tam, un passaparola che, per esempio, inviti il pubblico televisivo a boicottare domani sera lo speciale Berlusconi-Vespa spegnendo la tv. Iniziativa cui potrebbe seguire una campagna per non pagare il canone.
lunedì 14 settembre 2009
Spegnere Vespa!
C'è solo una parola per definire quel che sta succedendo nel nostro Paese: FASCISMO. L'annullamento (anche se fosse slittamento, come sembra che sia, fa lo stesso) della puntata programmata per domani sera di Ballarò per fare posto in prima serata alla celebrazione della "gloria" di Berlusconi (rito officiato dal sodale Vespa in occasione della consegna della prime case ai terremotati abruzzesi), è un'autentica VERGOGNA!
3 commenti:
Come ti capisco. La tua è la mia rabbia e anche di più, una rabbia che dice pane al pane, che vince la razionalità pelosa del che ci vuoi fare, se il mondo è così.... Poi mi guardo attorno purtroppo, e vedo, leggo i secondi fini di ognuno. C'è un mondo che agisce soltanto per tornaconto. Non vorrei entrare nel banale, anche se spesso pensare semplice è pensare giusto ma, salvo pochi che si stanno dannando per quel che succede, gli altri fanno parte di quell'enorme peso che è difficile smuovere: sono come i suonatori del Titanic, guardano al loro, e quel che deve succedere succederà. Dici che a Roma, alla manifestazione nazionale per la libertà dell'informazione sabato 19 settembre, saremo in tanti? Forse. Dici che si muoverà sostanzialmente qualcosa? Ne dubito. L'amarezza si giustifica col constatare il crescente narcisismo individualista che investe tutta la nostra società. E' difficile realizzare un sentire comune capace di cambiare il corso delle cose con egocentrismi così marcati. Il nostro quotidiano diventa sempre più ansioso, devi guardarti da tutti, dal panettiere all'idraulico. E allora si chiude la porta di casa a doppia mandata. E' la questione morale, bellezza! Certo, facciamo i manifesti, le manifestazioni. Urliamo più forte, perché non puoi non vedere che fanno slittare "Ballarò", con un Floris che ha cercato tenacemente di non prendere mai partito e mettono in forse "Che tempo che fa" con un Fazio che non invitava D'Alema se non aveva in tasca almeno un Gasparri. Quindi, voci basse. Figurati cosa cercheranno di fare a chi grida e griderà forte! Pazzesco. Sto allargando e non vorrei alzare il tiro per non far nulla. Facciamo, urliamo, dimostriamo. Qualcosa resterà. Io sto con te.
Bastano poche parole per dire che sono d'accordo con quanto hanno scritto l'autrice dell'articolo e l'autrice del primo commento.
Tuttavia devo e voglio mostrare il mio disaccordo con un termine usato e anche in maiuscolo: "FASCISMO".
Non sono certamente fascista, ma trovo sia fazioso usare un termine che fa riferimento ad un determinato periodo storico, quando le medesime forme di sopruso e limitazione della libertà di stampa sono state una caratteristica anche del periodo storico detto “Comunismo”.
Sarebbe più giusto parlare di “dittatura” senza riferimenti che servono solo a guardare indietro, alimentando vecchi rancori, e non in avanti.
Commento al commento precedente. Non sono certamente comunista, anche se il mio cuore batte a sinistra. E' chiaro che, parlando di fascismo (lo scrivo in minuscolo, ma non cambia la sostanza) mi riferivo a un periodo, il Ventennio, che appartiene esclusivamente alla storia italiana.
Il comunismo italiano non ha mai governato nel nostro paese. Il fascismo, invece, ha abolito i partiti (tranne quello fascista), soppresso libertà di stampa e di parola, promulgato le leggi razziali, coinvolto il paese in una guerra disastrosa, a fianco di Hitler, che ha causato 60 milioni di morti di cui sei milioni di ebrei, eccetera.
Il male compiuto dal regime totalitario comunista è un altro terrificante capitolo.
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