La cerimonia d'addio a Mike Bongiorno sarà un funerale di Stato e si svolgerà sabato 12 settembre nel Duomo di Milano. Che dire? Con tutto il rispetto e l'affetto per Mike, "il più amato dagli italiani" (espressione di nuovo conio creata dai media popolari subito dopo la notizia della sua morte), l'idea del funerale di Stato mi sembra fuori luogo. Credo che nemmeno lui l'avrebbe voluto. Forse l'hanno deciso gli stessi che l'avevano scaricato senza troppi riguardi dalla "sua" tv. Magari per mettere a tacere un tardivo senso di colpa con un omaggio straordinario, solitamente riservato a capi di Stato, personalità che hanno reso grande il Paese, vittime del terrorismo. Chissà. La "repubblica della tv" celebra i suoi miti. Non mi stupirei di trovare domani Celentano a Palazzo Chigi.
Infine, un appunto. Fra i tantissimi necrologi apparsi sul Corriere della Sera in morte di Mike Bongiorno segnalo questo: "Caro Mike, sulle ali del tuo entusiasmo siamo saliti 'sempre più in alto' con la nostra grappa. Grande è la nostra riconoscenza, il nostro affetto" - Distilleria Bocchino - Canelli, 9 settembre 2009.
Il marketing non si ferma neppure davanti alla morte.
4 commenti:
sono sostanzialmente d'accordo. a mio avviso non sono i funerali di stato per mike che danno da pensare; in fondo in fondo potrebbe meritarli più di altri, quanto l'abbassamento del livello di merito che esiste nella società di oggi, l'abbassamento delle pene per i reati, l'abbassamento del livello di cultura, ecc. ecc. Questo fenomeno a mio avviso è preoccupante soprattutto se accompagnato dall'altro: l'abbassamento dei valori morali e civili!!!
devo aggiungere: la grappa Bocchino arriva in ritardo, lo ha già fatto Vodafone in modo però a mio avviso più pulito: ha messo in onda un mixer dei suoi spot e ha concluso dicendo "grazie Mike, Vodafone"
Sono d'accordo con Giovanni. Già nel 1980 Berlinguer parlava dell'imbarbarimento generale, e, con tutto il rispetto per i barbari,aveva ragione.
Un'osservazione: confronto all'attuale inquilino di Palazzo Chigi ("il migliore -dice lui...- da 150 anni"), Celentano mi sembrerebbe un progresso, e nemmeno di poco conto!
devo correggere un colossale errore: non si tratta di Vodafone, ma di Infostrada.
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