Il ministro Brunetta, che un recente sondaggio fatto in casa (Istituto Crespi) ha proclamato "il ministro più amato dagli italiani", nel disperato tentativo di strafare, ha voluto copiare il suo capo lanciando insulti dal palco del convegno del Pdl veneto, che si è tenuto oggi a Cortina.
Della sua performance c'è qualcosa però che il Tg1 non ha colto; anzi, ha omesso.
Nel servizio andato in onda nell'edizione di stasera alle 20, dopo aver doverosamente riferito che secondo il ministro della Pubblica amministrazione "ci sono élite irresponsabili che stanno preparando un vero e proprio colpo di Stato", non sono stati citati altri passaggi del suo discorso. Per esempio quelli in cui, declamando a mo' d'invettiva, e con gesto da teatrante di paese, il ministro aveva diviso la sinistra in "per bene" e "per male" dicendo, della prima, che "si fa condizionare da un'élite di merda" e della seconda "che vada a morire ammazzata". Espressioni inesorabilmente censurate forse per distrazione, forse perché non aggiungevano nulla alla notizia, forse perché al Tg1 di Minzolini non sono ammesse volgarità istituzionali, oppure perché magari si ritiene che ai cittadini non interessino.
In effetti a me non interessano. Sono troppo occupata a pensare di dare almeno un piccolo contributo al colpo di Stato. Ci vorrà ben qualcuno che faccia le fotocopie.
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