Nelle case editrici italiane il 90% dei lavoratori è precario: false partite Iva, falsi contratti a progetto e ogni altro escamotage per sfuggire perfino a una normativa discutibile come la legge Fornero, sono stati e vengono messi in atto dalle aziende, creano nuova precarietà e consolidano quella esistente. Questa l'estrema sintesi della recentissima inchiesta "Editoria invisibile" realizzata a livello nazionale dall'Ires Emilia-Romagna per il Sindacato lavoratori della comunicazione (Slc) della Cgil.
Un risultato che non ha stupito gli addetti ai lavori; da anni, nell'indifferenza generale, tutti erano a conoscenza di questa piaga sociale e invano ogni tanto qualcuno aveva invocato l'intervento degli ispettori del lavoro nelle redazioni librarie. L'inchiesta svolta per il sindacato ha il grande merito di aver quantificato finalmente l'entita' degli abusi ai danni dei lavoratori, delle loro famiglie e, per ultimo ma non meno importante, per le casse dell'Inps.
C'è da augurarsi che alla fine di dell'ispezione venga versato alle casse dell'Inps quanto dovuto e ai contratti atipici che si riveleranno falsi venga riconosciuta la natura di contratti di lavoro a tempo indeterminato restituendo così a tutti i lavoratori "abusati" diritti e dignità.
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