L'idea di queste pietre, opera dell'artista tedesco Gunter Demnig che le ha realizzate più di vent'anni fa, è quella di creare una sorta di "museo diffuso" che in Europa e tutti i Paesi dell'Est ricordi coloro che hanno perso la vita nei campi di sterminio a causa della follia nazista.
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Le "pietre d'inciampo" sono piccole targhe di ottone con inciso il nome di chi è stato arrestato, l'anno di nascita e la data di morte in campo di concentramento; loro scopo è quello di ridare un'identità a vittime spogliate anche della loro individualità, ridotte a un numero marchiato sulla pelle, e di far riflettere chiunque vi si imbatta.
Le prime "pietre d'inciampo" che ho incontrato sul mio cammino le ho trovate in molte vie di Berlino e sono rimaste impresse nella mia memoria. Come impresse resteranno quelle collocate di recente nella mia Milano. Abbiamo tutti il dovere di non dimenticare.
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